Internet e l'aborigeno

28 settembre 2007

DIO

Dio nun c’è, nun esiste.
Nun ce crede a chi tte dice
che comanna e benedice
e che aiuta chi resiste.

Dio esiste nella mente
di chi nun crede ne la ggente;
ne la mente de chi pensa
che parlà nun conta gnente.

Ne la mente de chi vole
gioia eterna per la prole
e nun pensa che a tal cosa

nun ce deve pensà Dio:
E’ ll’ora che dicemo
“mò ce penso puro io”.

26 settembre 2007

Uno strano pupazzo...

Tra le cose strane di internet, potete vedere lo Gnagno.
A parte il nome, che non mi fa impazzire, per il resto è davvero fico!!
Poi, i nomi dei suoi amici! Si chiamano: Brian Zero, ovvero il cervello, di colore rosa; Art Taak, il cuore rosso; Paul Moony, i polmoni azzurri; Jack Daniel, il fegato viola, e Testy Bezzy, l’intestino rosa.
Paul Moony e Jack Daniel sono geniali!
:-)
Non so dove ho letto che lui si sente cattivo, non va d'accordo con Art Taak, preferisce quando lui non c'è, mentre va molto più d'accordo con Jack Daniel
:-)

24 settembre 2007

I Simpsòn

Sono andato a vedere i Simpsòn (con pronuncia ovviamente "sudista" del buon Winchester).
Non ne parlerò molto, perchè magari qualcuno sta ancora decidendo se andarlo a vedere e non voglio rovinargli la scelta
:-)
Anzi, ne parlo!
Mi sono divertito un sacco, anche perchè io AMO i Simpson.
Devo dire, però, che reggere un'ora e mezza di Simpson può risultare pesante.
Diciamo che la prima ora mi sono divertito un sacco, poi ho aspettato che finisse.
Ci sono molte battute che mi hanno fatto ammazzare dalle risate, ma ne voglio citare solo 4:

20 settembre 2007

Sagre

Sabato scorso sono andato ad Oriolo Romano per la Sagra del Fungo Porcino (nonostante qualcuno sia convinto di avermi visto a cantare a squarcia gola le canzoni di Califano non so bene dove :-).


Davvero niente male!

Siccome c'è anche questo week end, lascio qualche consiglio utile.

La sagra è organizzata nella piazza centrale di Oriolo.

Arrivare ad Oriolo è molto semplice, basta arrivare a Bracciano o a Manziana e seguire le indicazioni.
Noi abbiamo fatto l'autostrada e poi una strada interna, in mezzoretta e poco più eravamo lì.


Ci sono delle bancarelle da vedere (alcune di prodotti mangerecci tipo formaggi, miele, marmellate, creme di funghi, creme di aglio ed altro), una piccola passeggiata da fare, ma, almeno secondo me, la cosa fondamentale è andare lì per mangiare.

Siamo arrivati verso le sette.
Ci siamo fatti una passeggiata, poi ci siamo messi in fila.
La fila era lunga, diciamo che dalle 7,50 alle 8.30 siamo stati in fila.
Consiglio, mentre si è in fila, di andare a prendere il menù e di scegliere cosa si vuole, per non perdere tempo poi alla cassa.


Nel menù siamo stati abbastanza ripetitivi:
  • bruschetta alla crema di funghi

  • pane ai funghi

  • fettuccine ai funghi

  • stufato di carne e funghi

  • funghi fritti

Erano tutto buono, soprattutto i funghi fritti!
I prezzi: 2, 1.5, 7, 6.5, 7 euro.

Ci sono cose anche meno costose, ovviamente non di funghi: braciole e salsicce, patate fritte ed altro (tra i 1.5 e i 3.5 euro).

Appena presa la ricevuta dalla cassa, deve essere portata subito alla "mensa": molte persone non avevano capito di doverlo fare e hanno mangiato alle 10.

Data la ricevuta alla "mensa", loro mettono la richiesta in coda: ci vuole una mezz'oretta per poter mangiare.

Nel frattempo conviene andare a prendere da bere (altra e diffente fila, purtroppo) e andare a fermare un posto per sedersi.

Se volete comprare i funghi (25 euro al chilo) dovete andare dove si compra da bere (ma si può non fare la fila e chiedere passando da un lato). Il prezzo è alto, ma a Roma li ho visti a 20 euro e non avevano minimamente lo stesso odore, quindi immagino che non si avvicinassero nemmeno un poco, in quanto a qualità, a quelli che ho comprato ad Oriolo.


Buona cena!

Sempre in questo periodo:

16 settembre 2007

Buona Notte

La notte.
Quanto mi piace la notte.
Tutto sembra fermarsi, rallenta e diventa più a portata di mano.

Ora sono qui, nel buio del salone, la grappa alla melissa e miele che mi aiuta a concentrarmi, la musica di Tiersen che mi aiuta a perdermi.

Durante tutto il giorno si corre, il mondo pratico ha il sopravvento.

Di notte il fare perde un poco di senso, i contorni delle cose sbiadiscono...oppure le cose finalmente prendono la loro vera forma?
Le parole diventano bisbigli o parola scritta, ma acquistano peso specifico.
Alla luce del sole dobbiamo rispettare il personaggio che siamo nel mondo, mentre la notte ci avviciniamo maledettamente a cosa siamo sul serio e le parole, accumulate da tanto tempo, sembrano uscire incontrollate ed incontrollabili.

Buio.
Eppure niente è mai stato così chiaro.

Mi vengono in mente le mille chiacchierate, le mille birre, le mille insonnie: parole che scorrono lente, impastate, ma calde e dolci, ciambelle appena uscite.

Mi piacerebbe saper scrivere bene, per saper condividere tanti pensieri.
Mi piacerebbe poter parlare, ore ed ore, con sconosciuti o amici, lasciar fluire i pensieri e assorbire i loro.

Sembra tutto possibile, in quei momenti che precedono un nuovo giorno.
Sembra possibile ottenere tutto anche solo parlandone o scrivendone.
Ti aspetti che il pensiero si condensi e diventi vero.

Oggi una Voce amica mi ha costretto a pensare: quanti errori voglio ancora compiere.
Forse, se me lo avesse chiesto ora, quegli errori (splendide le imperfezioni, quando finalmente si accetta di non essere perfetti: sono come il piccolo errore nel quadro d'autore, rendono il quadro unico e di inestimabile valore) avrebbero preso corpo dal buio e sarebbero stati lì accanto a me, a parlare e a raccontarsi.

Buona questa grappa, forse un poco forte :-)

11 settembre 2007

Grappa alla Melissa

Un rapido post solo per dire che la Grappa alla Melissa, di cui avevo parlato qui, dopo mesi e mesi di amorevoli cure è finalmente pronta.

L'abbiamo assaggiata al termine di un'ottima cena, dopo un dessert di selezione di formaggi con confettura di fichi (portata dalla Corsica, fenomenale!) ed ha fatto la sua porca figura.

Un poco dolce, forse: avrò esagerato con il miele?

Anche quella miele e menta non era affatto male...


Ringrazio Renzo e Luca per averla testata :-)

07 settembre 2007

ASCOLTATE

Mi sono detto spesso che mi sarebbe piaciuto far sentire il disco dei Genesis che mi piace così tanto... e il magico mondo di Internet mi ha dato una mano, per l'ennesima volta.

Ho trovato questo sito: ti registri, gratuitamente; crei le tue playlist con la musica già condivisa, oppure uploadi le tue scelte; te le ascolti e le condividi con gli altri.

Grandioso.

Permette anche di inserire un player nei blog: ecco, allora, qui accanto due player, uno dedicato a Firth of Fifth per gli oramai noti motivi, l'altro per ascoltare tutto il disco.

Unico limite, purtroppo, la velocità della propria linea, che incide pesantemente sul buon ascolte dei pezzi... ma non si possono fare i miracoli.

Buon ascolto!
PS: ho rimosso il link al V-DAY perchè oramai passato. Per chi non ci fosse stato, si sappia almeno che sono state raccolte almeno 18.000 firme, qui a Roma.
Quando sono andato io, un gruppo di ragazzi di Forza Nuova (erano molto pochi) hanno provato a provocare, con striscioni e bandiere.
Qualcuno, dimenticando che la manifestazione era apolitica, anzi, antipolitica, ha reagito. Ma pochi, fortunatamente.
I più li hanno ignorati, come è giusto che fosse. 10 minuti e se ne sono andati.
Ognuno deve esser libero di usare le bandiere che vuole. Le idee stupide e vigliacche dovranno essere cancellate da un mare di indifferenza.

06 settembre 2007

E-MAIL

Tre righe. Tre stupide sciocche righe. Tre righe quasi prive di significato, qualche piccolo emoticon, due tre punti di sospensione… qualche frase o parola troncata, quell’italiano strappato e seviziato tipico della posta elettronica…
Guardava il monitor e si chiedeva come fosse possibile che tre stupide fottute righe prive di calore e di consistenza potessero metterlo così a disagio.

-------Ciao. Come va? Io abb bene :-)
sono di nuovo in giro a fare la trottola…
Spero di vederti. CU Baci -------

Fissava il monitor come intontito, e gli sembrava che le lettere pulsassero, tre sciocche righe che prendevano vita e gli danzavano attorno la testa come indiani all’attacco della carovana… e gli urlavano nelle orecchie, violentemente e senza posa, tre note stonate nello spartito regolare della sua giornata.
L’essere in ufficio di fronte a tante persone, seppure ignare di tutto, non faceva che aumentare a dismisura il suo disagio.
Odiava quegli attimi ed i capelli gli si rizzavano sulla nuca.
Continuava a fingersi indaffarato, batteva sui tasti rumorosamente ma in modo privo di logica.
Non riusciva a togliersi dalla testa quelle tre righe, solitarie nella pagina, quasi offensive nella loro stringatezza. Eppure…
Non riusciva a togliersi da dentro quella sospensione creata da quegli sciocchi puntini dopo “trottola”… troppe erano le cose che sottintendevano e nello stesso tempo sottolineavano.
Una sola cosa era certa: lei era di nuovo “free”, la caccia era aperta e quello era un invito a parteciparvi.
La cosa sarebbe dovuta essere eccitante, ma non era così per lui. Gli rivennero su ricordi come l’alcool ad un ubriaco, in modo incontrollabile ed indesiderato. E facevano male…
Quelle tre righe riaprivano un mondo e ricostruivano un dolore.
Il cervello continuava a vomitare ricordi; e più erano belli, più gli si accodavano quelli pesanti.
Poteva sentire gli odori ed i sapori, era di nuovo lì fisicamente… e fisicamente sentiva anche quella sofferenza, quella sensazione d’impotenza, quel disagio d’averla persa e di essersi comportato come non voleva, in un modo che non si aspettava. Perderla era coinciso con il perdere la stima in sé e le due perdite unite lo avevano schiantato, minando fortemente le sue fondamenta, la sua sicurezza e indipendenza.
E ora tre fottutissime righe, quasi fuori luogo in quel posto di lavoro, avevano riavvivato il disagio dalle ceneri di un fuoco mai spento.

Ma quello era anche un invito, una richiesta d’aiuto. Urlava: non mi lasciare ad altri, riprendimi, riconquistami, riottienimi. E lui non voleva vederla con altri…
Forse poteva anche ricostruire tutto e riprendersi ciò che ancora sentiva suo.
Mettere in gioco i ricordi e rischiare di perderli tutti.
Ma anche rischiare di vincerne di nuovi e più caldi.
Ma poter anche schiantarsi di nuovo.
Ma poter davvero riconquistarla.
Ma poter anche scoprire che non ne valeva la pena.
Ma poter anche godere e non soffrire.
Ma le persone non cambiano.
Ma lei gli piaceva così.
…Il tempo sembrava gocciolare lentamente, troppo lentamente, quasi fermo.. eppure mille pensieri gli affollavano le idee. Sudava un poco, era teso, e si sentiva a disagio.
Sentiva che doveva prendere una decisione, veloce, prima che il dubbio gli si piantasse dentro.
In un secondo decidere se salvare i ricordi, vivere di ricordi o cedere ai ricordi. Logica, nostalgia o passione…
Ed alla fine prese una delle decisioni importanti della sua giovane vita:
SHIFT-CANC
…e con sollievo si accorse che erano passati solo 5 minuti.

05 settembre 2007

Genesis: I Know What I Like (In Your Wardrobe)

da wikipediaE' la seconda canzone dell'album Selling England by the Pound, e prende spunto dal dipinto nella copertina del disco (l'uomo sdraiato sulla panchina che vede immagini delle persone che gli parlano).

In effetti non la posso considerare la mia preferita, musicalmente, in questo disco. E' morbida, gradevole, evocativa, ma non dirompente.
E' il brano di lancio dell'album uscito anche in 45 giri, qui si può vedere la copertina.

Il sintetizzatore iniziale e finale dovrebbe simulare una falciatrice elettrica.
L'immagine che mi è sempre venuta in mente è di questo ubriaco sulla panchina nel parco che, nel dormiveglia, unisce i suoi pensieri personali ed interiori al rumore della falciatrice che gli arriva alle orecchie dall'esterno e al pensiero che quel rumore gli fa balenare nel cervello ("Tieni affilate quelle lame da falciatrice").

So quello che mi piace (nel tuo armadio)
È l’una ed è l’ora di pranzo,
quando il sole batte ed io sono sdraiato sulla panchina,
sento sempre che parlano.

C’è sempre stata Ethel:
“Jacob sveglia! Devi mettere in ordine la tua stanza”.
E poi Mister Lewis:
“Non è ora che se la cavi da solo?"
Sopra le mura del giardino, due uccellini – cucù a te!
Tieni affilate quelle lame da falciatrice…

So quello che mi piace, e mi piace quello che so;
migliorando nel tuo armadio, fai un passo avanti nel tuo aspetto.
Domenica sera, Mr. Farmer è venuto, ha detto:
“Senti figliolo, stai sprecando il tuo tempo;
per te c’è un futuro nel mestiere delle uscite di sicurezza. Vieni in città!”
Ma ho ricordato una voce dal passato;
“Il gioco ripaga solo quando stai vincendo”.
Ho dovuto ringraziare Miss Mort per aver prodotto un fallito a scuola.
Tieni affilate quelle lame da falciatrice...
So quello che mi piace, e mi piace quello che so;
migliorando nel tuo armadio, migliori nel tuo aspetto.
Quando il sole batte ed io siedo sulla panchina,
sento sempre che parlano.
Io?
Sono solo una falciatrice di prati
– lo vedi dal modo in cui cammino.

Qui si può vedere il testo completo.

La frase "getting better in your wardrobe, stepping one beyond your show" l'ho tradotta prima con il più letterale "migliorando nel tuo armadio, fai un passo avanti nel tuo aspetto", poi con il più normale "migliorando nel tuo armadio, migliori nel tuo aspetto": se qualcuno sa consigliarmi quale sia la traduzione migliore, è ben accetto :-)

03 settembre 2007

E si va ad incominciare

Eccomi al primo giorno del nuovo lavoro.
Tutto da elaborare, ancora.
Mi hanno regalato un quaderno nuovo, ora posso cominciare a scrivere.
Prima, però, devo pensare. Chi mi conosce sa che per me ora è il momento di capire, di elaborare in silenzio, ed io ho i miei tempi...
D'altronde i post si chiamano così perchè vengono scritti dopo, quindi tra qualche giorno parlerò del mio nuovo lavoro :-)

Per ora posso solo dire che non c'è l'aria condizionata in questo ufficio dove mi trovo ora e credo che ben presto mi squaglierò: ricordate la scena di Amelie che si scioglie al suolo? Bene, sarà la mia fine appena il sole colpirà la finestra che mi è accanto.
(in effetti, mi avevano detto che avrei avuto un'accoglienza calorosa...)
Ho letto i vecchi post, e mi sono accorto che non parlo da molto di computer, tecnologia ed internet.
Il che, essendo il blog nato apposta, in effetti è un poco strano...
Il mio esuberante egocentrismo (quello che, per intenderci, quando ero più piccolo mi spingeva a dire frasi del tipo "Ma basta parlare di me, parliamo un pò di te: che ne pensi di me?") ha avuto la meglio e schegge di me sono uscite qua e là dalle maglie dei miei pensieri.

Troppo, in effetti, credo che sia più interessante parlare di tecnologia.

Oggi mi soffermerò su due oggetti che non possono davvero mancare nella vita di tutti i giorni.

Il primo, è fondamentale per poter archiviare i propri cd: una custodia parlante! Ci si possono registrare 60 secondi di insulti che ci spieghino perchè riporre immediatamente il cd che abbiamo in mano! A parte gli scherzi, può essere utile per chi volesse mandare presentazioni e volesse far colpo (pensa che bello mandarlo ad un produttore musicale: vorrebbe cestinarlo ma una canzone registrata sulla custodia parte appena lui tocca il cd!), oppure per persone non vedenti, oppure semplicemente per chi volesse fare il coatto.
Ha un prezzo contenuto, potrebbe essere interessante.
Il secondo, è un oggetto fondamentale per poter bere le cose fresche (dio solo sa quanto vorrei averlo qui accanto a me insieme a litri e litri di qualsiasi bevanda): il "cooler" rapido, che può freddare una lattina in un minuto o bottiglie in meno di 5 minuti.
Grandioso
(si prega astenersi da dimostrazioni di tedio e profondo livore da parte di chi pensava di leggere qui cose interessanti)
Per chi volesse passare un poco di tempo, invece, con una cosa interessante, allora può provare a volare sopra ogni città che lui gradisca, simulando il volo con l'easter egg scoperto all'interno di Google Earth!