Internet e l'aborigeno

24 dicembre 2007

E alla fine è arrivato natale


Alla fine anche quest'anno è arrivato Natale.
Non so perchè, ma da quando sono bambino io adoro questo periodo.
Delle due grandi vacanze, quella "estiva" e quella "invernale", io è questa che preferisco.
Forse perchè da ragazzino, mentre in quella estiva rimanevo solo a morire di caldo in una città dannatamente vuota di amici ed attrattive, in quella invernale mi godevo la città colorata che si animava di mille feste e cene e cartate e...
Forse perchè la suggestione dei buoni sentimenti e la poesia delle luci colorate e dei regali sotto l'albero di Natale mi vince.
Forse per altri motivi, ma in ogni caso io adoro questo periodo ed è piena la mia mente di dolci ricordi ad esso legati.

La colazione con il panettone.
La cena con i parenti stretti, quelli che davvero vuoi vedere.
I mille cartoni animati passati in tele, pezzi rari non passati in altri periodi.
I capolavori di Bruno Bozzetto.
Le mille trasposizioni di Regalo di Natale.
I mille balconi illuminati e gli alberi dentro le case.
Quelle risate ed allegria contagiose che aleggiano nell'aria.
Gli auguri e le chiacchierate con persone che non senti da mesi.
I visi dei bambini.

Nessuno, neanche gli psicotici regalo-dipendenti filo-centro-commerciali, intasa-strade-di-Roma-fino-all'ultimo-secondo-utile riusciranno a farmi cambiare idea.
Ovviamente, però, c'è un "ma"... bello questo periodo, ma basta regali a profusione.
Anche quest'anno nella mia famiglia si è mantenuta la promessa di non fare regali se non qualche pensierino ai piccoli. Ma si é andati anche oltre.
Sono orgoglioso di uno dei miei fratelli che ha preso i vecchi regali dei suoi figli, ci ha aggiunto la somma che pensava di spendere per i regali, ed ha portato tutto ad un orfanotrofio (sapete che lo stato dà loro - almeno a questo orfanotrofio - per ogni bambino solo 36 euro al mese? Un pó poco, in effetti).
Insieme a moglie e figli è anche rimasto lì, a giocare con loro, e credo che vi tornerà per altre feste.

Non amo il Natale regalocentrico, consumista a tutti i costi.
Non amo le strade intasate e chi si fa il sangue amaro per i regali: per loro il Natale sarà sempre e solo una punizione.

Ora mi godo questi giorni, e vi auguro


BUON NATALE



Solo una domanda rimane a tormentarmi... Panettone con o senza canditi? Oppure pandoro?

14 dicembre 2007

Vecchi fogli (2)

Ancora privo di parole, me le faccio prestare nuovamente dalla lettera dell'altra volta, che proseguiva così:
"
E l’amore, che ti fa sentire su un altro pianeta, cambia il colore delle cose, ti dà energie in continuazione; non scorderai mai quei bei momenti di silenzio che precedono e seguono i baci appassionati.
Quegli attimi a cui si arriva guardandosi negli occhi, magari sorridendo, ma poi il viso cambia, diventa serio, la bocca si socchiude, seguita dagli occhi che fanno altrettanto, e allora tutto si confonde.
In quel momento ti perdi in un odore, in un sapore, almeno all’inizio.
Con calma, senza fretta, assaporare quell’attimo e la persona che hai davanti.
Quello è il silenzio che intendevo, quello che ti prende all’improvviso, e ti spegne il cervello.
Il cervello si scioglie, diventi solo corpo, e dopo ti ricorderai solo le sensazioni, perché al bacio segue altro, e diventa importante anche il tatto, il gusto, e ti perdi ancora di più… la pelle, il calore, il freddo… e sei perso oramai, il corpo dell’altra persona fuori e dentro di te.
A quel silenzio ne segue un altro, quello fatto di carezze, di sguardi e sorrisi, dove le parole non trovano proprio posto perché sono inutili, forse addirittura “obsolete” perché oramai sai comunicare in un altro modo.
Ci hai mai pensato? Quando uno bacia chiude gli occhi proprio per questo: annulli le parole e gli occhi - il nostro modo di comunicare consueto - e ti lasci andare ad un altro tipo di comunicazione, usando il canale del corpo, delle sensazioni, del tatto, del gusto.
Non ne hai abbastanza fino a che non conosci a perfezione la pelle, il sapore, i brividi dell’altro.
Perchè se ti fermassi prima ti sembrebbe di avere interrotto un discorso a metà.
"

04 dicembre 2007

Vecchi fogli

Sto passando un periodo non facile. Anche se ora mi sto rasserenando come il tempo e forse comincio a vedere un poco di sole.
La vita pensata non fa capire dove sia la vita vera; ma poi, grattando via un poco di polvere dalle superfici, i materiali tornano a splendere.

Volendo cercare il buono in ogni cosa, in questo periodo sto crescendo.
Sto riscoprendo antichi piaceri, che non avevo dimenticato, ma sotterrato nella mia "depressione".
Sto riscoprendo il piacere di alcune cose che temevo non tornassero.
Mi sto conoscendo. Mi sto godendo gli amici e i fratelli.
Rapporti.
Calore.
E un gruppo di persone cariche di energia positiva, di voglia di comunicare che mi sta conquistando e che spero di conoscere davvero meglio.

Ed ho rispolverato cose scritte tempo fa ed ora mi sembra il momento giusto di tirarle fuori.
Questa cosa l'avevo scritta all'interno di un discorso più ampio, almeno sei anni fa, una specie di lettera ad una persona a cui tengo.
E questa parte si addice al momento:

"L’amicizia –ti auguro di avere nella tua vita degli amici come i miei, veri- quel condividere dei momenti particolari impossibili da spiegare, perché le parole non possono rendere l’atmosfera che si crea tra due amici: si capiscono senza parlare, ridono per cose che gli altri trovano stupide.
Un amico ti fa sentire in compagnia anche quando sei solo, anche quando lui è a chilometri di distanza; ti mette sicurezza anche senza parlare, un braccio sulle spalle che ti accompagna in silenzio ma con presenza.
Certo, nelle grandi decisioni della vita sarai sempre solo, perché da soli si devono decidere le svolte fondamentali della propria strada… eppure in quei momenti un vero amico sarà l’appoggio che ti salva, la serenità che ti aiuta, la certezza che ti manca.
Per non parlare di quei momenti in cui sarai stanco di tante situazioni, abbattuto, privo di iniziativa anche nelle piccole cose: sarà proprio in quei momenti che capirai quanto avere degli amici di cui ti fidi e con cui condividi quasi tutto sia prezioso, perché il massimo della libertà e del rilassamento sarà affidare il copione delle tue giornate a loro, registi con la tua massima fiducia, che ti guideranno in tutte le scene, sceneggiatori occulti di alcuni attimi della tua vita."