Internet e l'aborigeno

10 settembre 2008

A volte ritornano...

Eh si eh si eh si

Sono ancora vivo in effetti, anche se non si direbbe.
Sono anche in forma, solo privo di tempo e, forse, di idee da buttare giù su carta.
Il problema è che ho vissuto molto, e chi vive molto ha poco tempo per scivere della vita.
Ho fatto un bel bagaglio di sensazioni, i miei occhi sono pieni, la memoria è a lavoro, le dita non riescono a stare dietro a tutto.
Il lavoro mi riempie il tempo, purtroppo, e vorrei usarlo in modo più soddisfacente.

Intanto, la mia "idiosincrasia" per alcune cose di questo paese si sta accentuando.
Accompagnata da una simile idiosincrasia a determinati tipi di lavori.
E' tempo di progettare dei cambiamenti; saranno le occasioni, le scelte ed il tempo a determinare con me quanto questi cambiamenti saranno profondi.
E' tempo che una parte di me muoia di nuovo, per dar vita ad una nuova, anima/fenice in continua rinascita dalle proprie ceneri.

Intanto, appena posso assaggio aria estera o almeno non romana, e l'agenda è piena (da qui a Gennaio: Milano, Venezia, Francoforte, Parigi, Berlino, Barcellona, sagra del fungo porcino di Oriolo, sagra delle castagene a Soriano).

Ho rinunciato, per mancanza di tempo, a riportare le indicazioni delle vacanze, che tanto mi piaceva fare, rivivendo passo passo i posti con la mente.
Una sola cosa voglio lasciare alla memoria di questo blog...
si, tesoro mio, hai ragione: quel giorno nella campagna londinese, ascoltando Neil Young, abbiamo vissuto uno dei "Giorni" (con la "g" maiuscola) della nostra vita.



...anche perchè il cantante di young ha solo il nome e non so quanti concerti farà :-)
(dovevo smorzare la solennità del momento, è stato più forte di me!)

ps: ho provato a postare il video del primo pezzo del concerto, ma, a parte i dubbi sul "copirait!!", era enorme!!
accontentiamoci di questo

12 agosto 2008

Letture sotto il sole


Sto ancora cercando il tempo per rendere conto del viaggio a Londra ed in Salento, ma il tempo è la nuova misurazione della ricchezza ed io non sono mai stato ricco.

Ne approfitto per fare riferimento ad un libro leggero ma non banale, assurdo ma non troppo, geniale ma a volte terra-terra.

Secondo della "trilogia di cinque libri" di Douglas Adams, mi è piaciuto più del suo "antenato" "Guida galattica per autostoppisti".
Ironico, profondamente leggero, seriamente demenziale, dissacratore... mi calza a pennello in questa fase della mia vita.

Ecco due estratti, ma si dovrebbe trarne una citazione ogni tre pagine.



[...]
In quella arrivò il cameriere.
- Volete vedere il menù - disse - o preferite conoscere il piatto del giorno?
- Conoscere? - disse Arthur.
[...]
Un grande animale del genere bovino si avvicinò al tavolo di Zaphod Beeblebrox. Era grosso, con occhi acquosi, piccole corna e sulle labbra qualcosa che poteva somigliare ad un sorriso accattivante.
- Buonasera - disse, accovacciandosi in terra. - Io sono il principale piatto del giorno. Vi sono parti del mio corpo che vi interessano particolarmente? - borbottò e farfugliò qualcosa tra sé, si mise in una posizione più comoda e osservò Beeblebrox e gli altri con aria tranquilla.
Arthur e Trillian fissarono l'animale stupefatti. Ford Prefect scrollò le spalle, Zaphod Beeblebrox invece lo scrutò famelico, con l'acquolina in bocca.
- Forse preferite un pezzo di spalla? - disse la bestia. - un bel brasato al vino bianco?
- Ehm, un pezzo della vostra spalla? - disse Arthur inorridito.
- Ma certo, signore - rispose felice l'animale. - Non posso certo offrire la carne di un altro.
Zaphod scattò in piedi e cominciò a palpare con l'aria di apprezzamento la spalla del piatto del giorno.
- Ma anche il posteriore è ottimo - mormorò la bestia. - Ho fatto ginnastica e mangiato un mucchio di cereali, perciò c'è tanta buona carne, qua dietro. - Emise un lieve grugnito, bofonchiò qualcosa tra sé, ruminò un pò, poi riprese il discorso.
- O preferite lo stufato al brasato? - chiese.
- Vuoi dire che questo animale vuole veramente che lo mangiamo? - disse Trillian, rivolta a Ford.
- Io? Io non voglio dire proprio niente - replicò Ford, con sguardo vitreo.
- Ma è orribile! - esclamò Arthur. - E' la cosa più abominevole che mi sia mai toccato sentire.
- Che cosa non va, terrestre? - chiese Zaphod, esaminando l'enorme deretano dell'animale.
- Che non voglio mangiare una bestia che mi sta davanti agli occhi viva e che mi invita a mangiarla - disse Arthur. - E' disumano.
- E' sempre meglio che mangiare un animale che non vuole essere mangiato. - disse Zaphod.
- Non è questo il punto - protestò Arthur. Poi ci pensò un attimo e disse: - E va bé, forse è proprio questo il punto, ma adesso non ho nessuna voglia di pensarci. Perciò mi limiterò a ... ehm... mangiare un piatto di insalata.
- Posso esortarvi a prendere in considerazione il mio fegato? - disse la bestia. - A quest'ora dovrebbe essere tenerissimo e molto nutriente, perchè sono mesi che mi sottopongo a una dieta abbondante e ipervitaminica.
- Un piatto di insalata - disse Arthur, con enfasi.
- Un piatto di insalata? - grugnì l'animale, rivolgendo ad Arthur un'occhiata di rimprovero.
- Non vorresti mica dirmi per caso che faccio male a prendere un insalata? - disse Arthur?
- Bè - disse l'animale - conosco molte piante d'insalata che non esiterebbero a rispondervi di si. Ed è proprio per questo che alla fine, per porre un rimedio al problema, si è deciso di allevare un animale che volesse veramente essere mangiato e fosse in grado di dirlo chiaramente, senza mezzi termini. Ed eccomi qua, infatti.
- Senti, - disse Zaphod - vogliamo mangiare, non filosofare, Quattro bistecche di prima qualità.
L'animale si alzò faticosamente in piedi, con un lieve grugnito soddisfatto.
- Un'ottima scelta, signore, se mi consente. Vado subito a spararmi.
Si girò e strizzò l'occhio ad Arthur con aria amichevole.
- Non preoccupatevi, signore - disse. - Sarò molto umano con me stesso.



- Mi chiedo in ogni modo di chi sia questa nave - disse Arthur.
- E' mia - disse Zaphod.
- No, intendevo il proprietario vero.
- Ma sono io - insistette Zaphod. - Senti, la proprietà è un furto, no? Ne consegue che il furto è proprietà. Perciò questa nave è mia, chiaro.
- Dillo alla nave - segguerì Arthur.

04 agosto 2008

La verità svelata... e di nuovo coperta

Quando un gesto riesce a spiegare una realtà meglio di mille parole.

A Palazzo Chigi si è scelto di eseguire le conferenze stampa in una sala con alle spalle il quadro "La verità svelata dal Tempo". In questo quadro, però, la Verità mostra con semplicità il suo capezzolo (d'altronde è stata svelata, no?).

Oibhò, cosa penseranno tutti i telespettatori vedendo il capo del governo parlare con un capezzolo in primo piano dietro il capoccione a fatica coperto da capelli tirati da tutte le parti?
E poi cosa è tutta questa verità svelata? La verità non è cosa da mostrare in televisione!
Ed ecco che, magicamente, la Verità è stata ricoperta, smussata, mascherata, trasformata in qualcosa che possa essere più facilmente digerita ed accettata.
Il seno è stato coperto con due pennellate, un passaggio di cerone... non importa il valore della Verità, si nasconda tutto pur di non urtare i telespettatori.

Ecco che un quadro estremamente allegorico con sole due pennellate in più è diventato ancora più allegorico, spiegando senza parole cosa davvero pensi della Verità questo esecutivo.

Almeno ora ci permettano di andare in giro a disegnare baffi sui quadri più famosi senza per questo punirci.
Oppure si vadano a rivestire tutte quelle statue che mostrano le pudenda in pubblico: un bel pannolone a tutti, e magari una t-shirt per coprire il petto.

Che tristezza...

30 luglio 2008

Non so cosa fare...

Aiutatemi a capire...


cerco davvero un aiuto, non so come comportarmi, mi cadono le braccia.
Ho un abbonamento telefonico con una compagnia italiana, l'unica presente sul mercato quando ho cominciato la mia avventura nella telefonia mobile: la XXX.
In particolare, ho un vecchio abbonamento, molto conveniente, e non l'ho mai cambiato, nonostante mi abbiano offerto mille volte di modificarlo.
La XXX ha un suo programma interno, una raccolta punti con regalo: una cosa stupida a cui ho partecipato volentieri solo perchè, tra i premi, ci sono donazioni per Save the Children.
L'altr'anno ho inviato il mio contributo, non ricordo se di trenta o sessanta euro.
Poca roba, ma almeno qualcosa.
Quest'anno volevo rinnovare la donazione, ma c'era qualcosa che non quadrava.
Nella descrizione dell'invio non era specificata la cifra, ma una frase criptica: "2.500 'punti' sono sufficienti ad assicurare l'accesso a scuola per un anno a due bambini nella Repubblica Democratica del Congo".
In generale, quando posso, non amo fare le cose senza vederci chiaro, e così chiamo il servizio clienti. Il quale, poco servizievolmente, mi dice che non è compito loro ma di chiamare un altro numero.
Chiamo questo numero, mi risponde una ragazza che, gentilmente, mi chiede come mi può aiutare.
Buongiorno X, vorrei donare le lune a Save the Children, mi può aiutare a capire in cosa consiste la donazione?
X, servizievolmente, mi legge quello che è scritto sul sito, esattamente ed identicamente e semplicemente quello che c'era sul sito.
Allora le dico che sono già stato sul sito, ma vorrei MAGGIORI informazioni.
X, oramai non più servizievole come all'inizio della telefonata (ma le pagano a numero di telefonate giornaliere le persone ai call center?), mi dice che non può aiutarmi maggiormente e che se voglio posso telefonare a Save the children.
Perfetto, non mi scoraggio anche se già mi sono stufato (ma guarda te se per regalare una cosa devo pure telefonarti e farmi spiegare cosa è); anzi, ne approfitto per farmi spiegare qualcosa di più del progetto e come posso assicurarmi che queste donazioni gli arrivino sul serio (visto che anche questa informazione è completamente assente dal sito di XXX).
La signora che mi risponde dice che non si occupa del progetto e mi rigira nuovamente (ma perchè vi piace tanto rimpallare le persone? L'avete fornito voi questo numero a XXX per avere informazioni sul progetto!).
Finalmente riesco a parlare con una persona che sembra potermi rispondere con dovizia di particolari e mi specifica che XXX fornirà loro 30 euro.
Le dico che mi sembra molto poco e che quanto è scritto sul sito di XXX, ovvero "sufficienti ad assicurare l'accesso a scuola per un anno a due bambini nella Repubblica Democratica del Congo", mi sembra fortemente lontano dalla realtà, "a meno che a voi non bastino 15 euro a bambino per un anno intero per libri e scuola".
La mia interlocutrice prima dice "ah, davvero hanno scritto così?" e io le spiego tutto, le leggo il testo, le dico che dovrebbero vigilare su una cosa simile.
A quel punto lei dice "sa, ricevo ogni giorno telefonate del genere, e molti, dopo essersi informati con noi, preferiscono non proseguire con la donazione tramite XXX".
Ed io capisco: capisco che quella frase è stata scritta appositamente, che non gli interessa modificarla a nessuna delle due parti, che sto perdendo il mio tempo.
Oramai innervosito, chiedo se possono indicarmi anche come essere sicuro che i soldi siano realmente inviati da XXX a loro.
"Vede, XXX ci invia una lista di nominativi e la somma totale erogata..."
"Scusi se la interrompo... la cifra totale? Quindi non avete un modo di verificare quanto ha inviato ognuno? Non avete modo di avvertire ogni donatore che la cifra esatta vi è stata inoltrata? Non vi è controllo?"
"In effetti no. In ogni caso, quando ci arriva la lista, noi provvediamo ad inviare una lettera personale di ringraziamento".
"Davvero? Io l'altr'anno non ho ricevuto nulla..."
"Aspetti, mi faccia controllare... bè, anche l'altr'anno la politica era di inviare lettere di ringraziamento..."
Quindi, ho scoperto che i messaggi sono mal formulati (speriamo non appositamente), i soldi sono pochi, i metodi di controllo fallaci, il buon fine della donazione difficilmente verificabile.

La domanda è: ora che devo fare? Non mi va più di donare quei soldi, ma non mi va neanche di farla passare liscia... cosa faccio? Help
Ho scritto alla AGCM, ma non è, credo, l'organo adatto...

25 luglio 2008

Saluti...


Il passato passa; ma lascia dei piccoli segni in noi.
Anche l'evento più piccolo che ci accade, ci modifica un poco e ci rimane appiccicato addosso.
Ecco che alcune persone, alcuni oggetti o luoghi o suoni che ci incrociano anche per pochi attimi vengono ad avere un'importanza enorme, per noi e dentro di noi.
Quando le cose cambiano, allora, noi siamo sempre un pò restii ad accettarlo, perché il cambiamento porta via un poco di noi.


Ieri all'Eur si è sentito un enorme boato, ed una nuvola di fumo enorme si è innalzata minacciosa.
Si è pensato al peggio, ma i bene informati sapevano: ieri è stato "giustiziato" il velodromo dell'Eur.
Costruito per le Olimpiadi di Roma del 1960 era ormai un vecchietto immobile e dimenticato.
E sicuramente (?) il nuovo centro sportivo/albergo/piscine/superpalestra sarà molto più utile e bello.
Ma per me, che ogni tanto scavalcavo con gli amici, dopo aver fatto sega a scuola, per giocare a calcetto nella sua pancia, è un pezzo di me che si dissolve in una nuvola di fumo.

Sarà colpa di Disintegration dei Cure, ma ho una nostalgia oggi, pensando al Velodromo...

18 luglio 2008

Varie ed eventuali

Innanzitutto, auguri a quell'idiota di mio nipote.

Poi, devo a tutti costi scrivere la genialità detta da mia nipote, di quattro anni ma che già è capace di incartarti a parole.

Madre - Perchè hai fatto la monella oggi?
Figlia - Mamma ho un diavoletto nella pancia che mi dice sempre di fare le cose sbagliate
Madre - Si, ma nel cuore hai anche un angioletto, tu ascolta lui
Figlia - E' vero, mamma, ma nn sai che succede: parlano sempre insieme e io nn capisco nulla!

E' un genio! A parte che mi colpisce che metta il diavolo nella pancia e non nel cuore o nella testa: da sempre la pancia è il centro dell'istinto e lei lo ha identificato subito.
E' una frase troppo bella. I bambini andrebbero studiati giorno per giorno, sarebbero da riprendere e rivedere ogni tanto per ricordarci di cosa sono capaci!

Infine, devo dire che mi mancano alcune persone, i loro pensieri, le loro assurdità intelligenti, i sorrisi pensanti, le parole grondanti di significato.
Forse è sciocco, perchè non è che siano scomparse, nè è impossibile incontrarle.
Ma è tanto che non condivido con loro pensieri, e mi spiace.

16 luglio 2008

Ritorno

Finalmente di ritorno.
Riposato, rilassato pur avendo dormito poco, arricchito di immagini e sensezioni.
Mi propongo di fare, prima o poi, un resoconto della vacanza... se solo avessi un poco più di tempo, avrei la certezza di farlo, ma per ora me lo propongo e basta.
Un bel post, con immagini e mappe, con consigli e indicazioni, foto e sensazioni di corredo.
Per ora, posso solo dire che penso di aver capito uno dei motivi per il quale mi piace Londra.
Con l'euro, con la globalizzazione, il viaggio è sempre di meno rima con cambiamento. Qui, con una moneta diversa, con la guida diversa (quante volte si rischia di essere investiti), colori odori e sapori diversi, ho l'idea del viaggio come cambiamento, cosa che andando in Spagna, Germania o Francia non ho avuto.
E poi gli odori...
Al momento in cui scrivo ho smesso di fumare da 4 anni, 5 mesi. Non sono mai stato un fumatore "vero", ho sempre fumato poco; poi, semplicemente, ho smesso. In casa, nel cassetto, ho ancora il pacchetto di Malboro Lights che avevo in tasca quel giorno.
La cosa che mi colpisce di più dell'aver smesso di fumare é il sentire mille odori in più.
Il che, d'estate in autobus può non essere una fortuna... ma qui a londra lo è: sarò esterofilo, ma l'odore di Londra mi piace...
Sa di etnico, sa di tante cose, sa di pioggia, sa di parchi e di fiori.Certo, devo ammettere che la "mia" Londra è un poco particolare, perchè ero ospitato in una casa bellissima in un posto fantastico... però quell'odore di curry e fiori e pioggia e altro mi piace
Infine, devo dire che il periodo era perfetto per il viaggio.
Il mio inglese è migliorato, il mio concetto di Londra si è invece ridimensionato: offre tanto, ma toglie davvero tantissimo.
Costosa, ingombrante, ipertassata... città difficile, e sempre più violenta.
Se proprio dovessi andare via da Roma, non sono più tanto sicuro che Londra sarà la mia meta.
E ora non vedo l'ora di rituffarmi nella "mia" Roma.

19 giugno 2008

Penso

Penso... e questo è già un fatto positivo... forse...

Penso che l'otite è una gran rottura di cojoni.
Penso che non sto vedendo da molto alcune persone e questo mi dispiace.
Penso che mi spiace ancora di più che quelle persone non le sto neanche sentendo e che, a volte, fa piacere anche essere cercati.

Penso che il mio lavoro mi sta stancando, è ora di cercare di cambiare di nuovo.
Ma sono fermo, e mi ci vorrà un poco per rimettermi in moto.
Penso che Londra, questa volta, non la considererò un cambiamento troppo grande... anzi, spero di avere la possibilità di valutare questa ipotesi.

Penso che gli straordinari detassati siano solo una gran boiata: non fanno assumere più persone, sono un freno per nuove assunzioni e per aumenti di stipendio ("non posso darti di più, se vuoi puoi lavorare di più!") e che propongano uno stile di vita che non condivido: va bene lavorare per guadagnare, ma poi si deve anche avere il tempo di spenderli, quei soldi.

Penso che i militari in città siano una cazzata pazzesca: non sono addestrati per pattugliare città, diventano un pericolo e non un'arma in più per la pubblica sicurezza.
Penso che i militari in città siano solo una scusa per aumentare le spese dell'esercito (alla voce "spese di guerra" si vede che vi erano valori troppo bassi) e che saranno un danno: i poliziotti ed i carabinieri dovranno fare da balia a loro e difendere noi.

Penso che il blocco dei processi sia una porcata così grande che mi viene tristezza solo a pensarci: di solito si dice "mi serve maggior efficienza, aumentiamo le persone".
Qui, invece, si vuol far passare un favore personale come una grande e geniale azione per la sicurezza di tutti.

Penso che gli italiani non meritino tutto questo; ma poi penso che li hanno votati, e che sono anche contenti (ultime rilevazioni) delle misure sino ad ora adottate.
Quindi, penso che almeno IO non merito tutto questo.

Penso che questi giorni, fiaccato da antidolorifici, antibiotici e antinfiammatori, forse sono diventanto anti tutto.
E quindi penso che sia il caso di tacere. 

"Tutti conosciamo la stessa verità: la nostra vita consiste in come scegliamo di distorcerla. "

12 giugno 2008

Campana


Campana.
Sono una campana.
Continuo ad esserlo da quando sono piccolo.
Ho sempre bisogno di un innesco, ho bisogno di chi mi metta in movimento.
Poi emetto suono, anche bello, anche ad alto volume, e continuo a vibrare per ore. Ma quell'innesco mi serve. Devo averlo.
Se poi sono già in movimento, la forza che serve sulla corda è anche inferiore, basta il movimento.
Se, invece, sono oramai fermo, se sono fermo da molto, la corda va tirata con forza, e ci vuole pazienza prima che io riesca davvero a vibrare di nuovo.
Il problema sarà nel batacchio?!? (Mi faccio da solo questa battuta prima che me la faccia qualcun'altro ;-))


Uno studio ha dimostrato che le mosche stupide vivono più a lungo, perchè l'attività cerebrale le "consuma" prima. E' per questo che sto scrivendo di meno, questo periodo, per garantirmi almeno una settimana di vita in più... parafrasando Woody Allen, "smetterò di pensare, vivrò una settimana in più e in quella settimana pioverà".


Sto leggendo "Grammatica della Fantasia" di Rodari: penso proprio che ne scriverò degli estratti qui, perchè è davvero davvero interessante.

30 maggio 2008



Mannaggia mannaggia, non riesco a trovare il tempo per raccontare un poco di Valencia.
Evvabbè, per ora dico solo che è bella anche se piccola. Piccola per uno che viene da Roma... ma anche piacevole proprio perchè non conosce traffico e sovraffollamento.
Il viaggio RyanAir anche questa volta è costato molto poco (una quarantina di euro a testa) ma, a differenza delle altre volte, qui arrivare dall'aeroporto alla città è stato facile ed economico.
Infatti, dall'aeroporto si prende direttamente la metropolitana: 1,80 euro, 20 minuti di metro e si è al centro.
L'hotel l'avevamo trovato con un'offerta su www.venere.it. Hotel Astoria. Grandioso, al centro di Valencia (praticamente a piazza dell'Ayuniamiento), stanza grande e pulita, cassaforte, palestra e jacuzzi in un attico, al nono piano con vista sulla città... il tutto ad 80 euro a notte.

Per il resto, racconterò quando avrò tempo.

PS: voglio far notare una notizia che mi hanno fatto andare fuori di testa anche oggi.

Il vicesindaco di Treviso ha perso l'occasione di stare zitto. Io faccio notare solo che la sua ignoranza è fuori dal comune (se si vede il video, dice che la sua decisione è motivata da motivi di "economia floreale... insomma... no ma... insomma per gli animali"). Per il resto, ognuno si faccia la sua idea guardando qui.

28 maggio 2008

Fanculo



Oggi vorrei parlare di Valencia, di quanto è carina ma piccola, di quanto sia a dimensione di uomo e quindi forse strana per un romano come me; di quanto sia facile raggiungerla e di quanto io sia stato contento di raggiungerla con la mia lei; di quanto sia stato economico andarci, e di qualche consiglio per gli altri; di quanto sarebbe stata bella se ci fosse stato il sole e se non fosse stato tutto chiuso di domenica.
Ma oggi mi rode e mi devo sfogare, parafrasando "La 25-esima ora".
Valencia tornerà, con le sue foto, insieme al mio sorriso.

Fanculo alla benzina che aumenta sempre.
Fanculo a noi, che continuiamo a prendere la macchina.
Fanculo a 10 km fatti in 40 minuti.
Fanculo a questo caldo afoso fuori stagione, non hai motivo di esistere, scompari.
Fanculo a questi vestiti che devo indossare, solo con calzoncini ed infradito forse riuscirei a sopravvivere.

Fanculo alle persone che non si fermano davanti alle strisce, e che addirittura fanno gesti alla povera ragazza di colore che sta attraversando: sei un povero demente, non te ne accorgi?
Fanculo anche a chi ringrazia quando ti fermi sulle strisce, è un vostro diritto, non mi dovete ringraziare.

Fanculo a questo governo, non avete fatto ancora nulla di male, ma state leggittimando arroganza e violenza.
Fanculo a chi fa violenza, vorrei credere che la pagherete, ma so che purtroppo non sarà così.
Fanculo a chi crede che la legge sia solo per gli altri e che le regole non dovrebbero esistere: non vedete che poi rimane solo la legge del più forte? Puzzate di ingenuità posticcia, non di sincero candore.
Fanculo agli arroganti, a chi fa soprusi, a chi impone la legge del più forte: mi fate vomitare e nel vomito spero di vedervi finire.
Fanculo ai buttafuori violenti, siete il prototipo di un mondo che dovrebbe scomparire: la forza dovrebbe difendere la debolezza, non schiacciarla.
Fanculo alla Chiesa, per una volta sono d'accordo con voi, ma dovete smetterla di fare politica.

Fanculo ai genitori che portano i bambini a scuola, che parcheggiano in 100 davanti al cancello: siete delle bestie e state coltivando piccole bestie, abituati a pensare che la comodità di parcheggiare vicini vada oltre il rispetto dovuto alle altre persone.
Fanculo a chi ti risponde "Un attimo!", non voglio aspettare neanche un secondo del mio tempo per il tuo fottuto interesse.
Fanculo a chi crede che gli altri siano ostacoli, non persone.
Fanculo a quei genitori che hanno appena lasciato il bambino a scuola, con la macchina parcheggiata di traverso e rimangono lì, con l'amico, a fare commenti sulla bella ragazza in gonna che sta passando e che ha il seno grosso: sembrate usciti da un film sulla Sicilia di cinquanta anni fa, dite dite, ma sicuramente non fareste nulla, perchè siete solo una rappresentazione di uno stereotipo ridicolo e senza palle, ridicoli figli dei film porno.
Fanculo a quelle donne che, appena prima di lasciare i figli a scuola, gli lasciano perle di saggezza del tipo "mi raccomando, fai di tutto per non farti interrogare e, se vedi alle brutte, fai finta di stare male e chiama che ti vengo a prendere".

Fanculo a chi viene a lavoro, timbra, e poi esce per andare a prendere il caffè in giro per l'EUR: siete dei ladri, ma sicuramente sareste i primi ad attaccare chi ruba una mela per fame.
Fanculo ai capi che non sanno portare in alto con sé i loro lavoratori, ma li vedono solo come qualcosa da sfruttare.
Fanculo agli aumenti, dovrebbero essere un diritto, dovrebbero essere automatici ed annuali, non una richiesta.

Fanculo al mondo, così dannatamente storto: che cosa sta succedendo?

No, fanculo a te, Ale, che ti lamenti del mondo ma non riesci a fare nulla per cambiarlo se non progettare di andartene e non farlo mai, e che ti fai contagiare senza filtro da questo clima di intolleranza.

Oooo
Ora mi sono sfogato, posso tornare a stamparmi sul viso un sorriso positivo e fiducioso.
Buona giornata a tutti.

22 maggio 2008

FUOCO PURIFICATORE

Sarà che a Napoli pensano di risolvere il loro problema bruciando tutto... ma proprio tutto tutto.
Sarà che molti hanno deciso che una molotov sia una soluzione...
Sarà che la destra è tornata al governo.
Ma questi giorni mi sono un poco interrogato su questo concetto: il "fuoco purificatore".

Ma da dove è nata questa espressione?
E' di una violenza inaudita, oltre che essere, a mio avviso, del tutto errata.
E' vero, se cade qualcosa a terra con un accendino cerchiamo di sterilizzarla; ma in tutte le altre occasioni il fuoco non purifica, ma distrugge.
E' l'acqua quella che purifica, e non solo in un concetto cattolico/religioso...

E' l'acqua che pulisce, che linda, che deterge e poi lascia tutto come prima.

- certo, un elemento idrosolubile non sarebbe d'accordo con questa mia ultima affermazione, ma correrò il rischio di offendere l'idrosolubile amico per un attimo (m'è venuta in mente la scena del biscotto torturato nel latte nel film Shrek... mha!) -

E l'acqua è l'opposto del fuoco.
Il fuoco distrugge, trasforma, rende irriconoscibile, non ci vedo purificazione in questo.
E spesso la pulizia fatta è solo illusoria. Sembra più un concetto di punizione che un concetto di purificazione.

In fondo, questo concetto corrisponde al sentimento diffuso in molti e che sta tremendamente prendendo piede in questi giorni difficili.
Quella convinzione che l'unico modo di risolvere i problemi è quello di distruggere la fonte del problema stesso, con tutta la violenza di cui si è a disposizione.

Finchè sono le singole persone esasperate ed in difficoltà ad avere un simile atteggiamento, il problema è grave ma circoscritto.
Ma quando è la società stessa a spingere in questa direzione cosa possiamo sperare per il futuro?

Sono tempi difficili
(pensieri in libertà, mi si perdoni se sono poco chiari)

19 maggio 2008

Riflessione


Da piccolo a volte ho sperato di sentirmi triste e male pur di sentirmi vivo.
Che sciocchezza.
Invece di vivere, volevo che qualcosa mi facesse sentire vivo.
Qualsiasi cosa, anche brutta.
Una vita istillata. Così abituato, da film e pubblicità, a pensare che i sentimenti debbano essere condensati e densi ogni secondo della nostra vita, da non riconoscere tutte le cose che mi circondavano.
Gocce di vita, come se solo gli eventi grandi fossero davvero degni di nota ed il resto fosse solo "volume".
Perché "quotidianità" è diventata sinonimo di "noia"?
Quello che ho è ciò che ho costruito, la somma delle mie scelte, delle mie azioni, delle mie relazioni.
E mi piace dannatamente coccolarmi le cose e le persone che mi circondano.
Anche se, ovviamente, a modo mio, un poco orso.
Certo, io voglio di più.
Ma quello che ho non è più un mondo da cancellare, ma la base da cui partire.
Questo significa che sono invecchiato? Non lo so, ma sicuramente non penso più, come da pischello, di voler morire prima dei quaranta anni.
Non per paura, ma perché ho troppe cose ancora da imparare, da fare.
Felice è chi muore potendo dire "ho vissuto, ho fatto quello per cui sono nato".


Giovedi sera cena con i miei vecchi colleghi.
E' bello vedere che l'intesa non si è persa, è bello vedere che ci si ritrova ancora
E', invece, più preoccupante vedere che certe situazioni non cambino mai e che certe persone siano ancora "capoccione", anzi, addirittura involute.
In ogni caso, Antica Birreria Peroni ci ritroveremo... ah, se ci ritroveremo!
ps: buoni i wustel bianchi! Ma come diamine si chiamavano??
E i cerveland con i fagioli all'ucelletto mi ritroveranno presto al loro cospetto.

09 maggio 2008

Neve in primavera

Mi spiace tanto per chi soffre di allergie, ma in questo periodo i miei occhi sorridono.
La mattina, quando porto il cane, mi fermo all'entrata del parchetto e il prato è in controluce.
Vedere tutto questo polline di pioppo piroettare nell'aria pulita (a quest'ora lo sembra) mi piace davvero tanto.
Una nevicata calda e in controluce che mi fa pensare a certe immagini di film e cartoni giapponesi: una leggera brezza, tutto immobile se nn fosse per questa neve primaverile nell'aria.
Allergici di tutto il mondo, perdonatemi.
Ps:tornando al vecchio discorso di quanto sono cittadino, ho dovuto visitare wikipedia per capire cosa fosse un pioppo... ;-)


Sempre per parlare in libertà: cè stato il terremoto a Roma.
L'ho sentito, ero sdraiato a letto, mi sono svegliato.
Lo so che sono scemo e probabilmente sciocco, so che è insensibile perchè non ne ho mai visto il reale effetto devastante, ma... mi è piaciuto.
Mi ha riportato alla memoria anche quello che ci fu molti anni fa a Roma. Ero per strada, a chiacchierare con amici... il rombo assordante, tutto che vibrava, una sensazione di "oppressione"... pochi secondi, e poi una sensazione di gioia perchè nulla era successo, di impressione per la potenza della natura.
Kant diceva che questi eventi caratterizzano il Sublime che colpisce a livello emotivo, nel profondo... ed essendo l'ultimo dei romantici forse non potevo fare a meno di rimanere colpito.

02 maggio 2008

Senza un titolo, senza un perchè

Cominciamo dal faceto-tecnologico-utile: ho scoperto che esiste un yahoo-ecologico: http://www.ecocho.com/.
Facendo qui le proprie ricerca, sembra si finanzi il rimboscamento di alcune zone.
Dico "sembra" perchè non ho trovato conferme a questa informazione.
Stando alle loro informazioni, attualmente stanno rimboscando un'ampia zona in Australia... forse non è che ci interessi ancora direttamente, ma è un inizio.

Proseguo con una nota: ho conosciuto un posto (BIR & FUD) che appassionati di pizza e birra devono andare a vedere... Vi è sia il negozio (birre da ogni dove, ma anche formaggi, salse, ricercatezze...) sia il ristorante/pizzeria (a trastevere, non è costosissimo ma consiglio di non lasciarsi andare troppo agli antipasti).
Informatevi e andate, vi assicuro che ne vale la pena.
:-)

Infine, qualcosa di davvero inutile: pare che si stia studiando un chip che permetta di inviare messaggi "profumati" tramite il cellulare... si raccomanda di non usarlo mentre si è in bagno
:-)

28 aprile 2008

Barcellona in un giorno



E anche Barcellona è andata.
E' stato moooolto più faticoso che andare a Venezia, ma ne è valsa la pena.
18 euro di aereo, 1, 30 di volo.
21 euro di pulman, 70 min di viaggio (90-120 euro se avessi preso il taxi o 100 euro se avessi preso la macchina in affitto, e lì la benzina è poco costosa)

Bella. Davvero
E con un'aria allegra e festosa.
Alle 9.30 ero a Barcellona (stazione Nord, vicino all'arco di trionfo).
Ci siamo fatti un bel giro, davvero un bel giro (vedere qui).

Per prima cosa, visto che ci eravamo accanto, siamo passati sotto l'arco di trionfo.
Auff, nulla di che, e non si capisce bene per cosa dovessero "trionfare": un monumento senza storia e senza passato.

Poi siamo risaliti passeggiando per la "Passeig de Gracia", la via del quartiere Eixample dove gli architetti si son sbizzarriti a dar sfogo al loro genio.
Qui, passeggiando, si incontrano palazzi bellissimi ed i famosi Casa Battlò e Casa Milà.

La prima è stata costruita da Gaudì per i famosissimi "inventori" del Chupa Chups (il cui logo è stato disegnato da Dalì: si trattavano bene, i tipi).
E' bellissimo, sembra vivo, e i colori e le "scaglie" voglion ricordare il drago ucciso da San Giorgio.

Il secondo, chiamato anche "La Pedrera" (la pietraia), è il fantastico esempio di come Gaudì odiasse ogni linea retta ("Non esistono in natura" diceva sempre).
E' bellissimo e sinuoso, con ringhiere di ferro battuto dalle forme intricate.
In alto, i comignoli strani sembrano rappresentare delle teste, delle persone; si dice che a loro si siano ispirati gli inventori delle maschere dei "cattivi" di Guerre Stellari.
Sembra che la mancanza di linee rette sia una prerogativa anche degli interni. Essendo un condominio, le case dovevano soddisfare anche le necessità "pratiche" della vita di tutti i giorni.
Così una signora disse a Gaudì: "E io dove lo metto, il pianoforte? Non c'è una parete dritta". Allora Gaudì, altezzosamente risposte: "Signora, credo che lei debba imparare a suonare il flauto".

Tra i due palazzi, una mangiatina alla Cerveceria Catalana, con un panino di Jabugo che, seppur costosissimo (costa sui 100 euro al chilo) era veramente fantastico.


Poi di nuovo a piedi fino alla Sagrada Familia, sogno o incubo dello stesso Gaudì.
Gaudì morì investito da un tram, probabilmente assorto in pensieri relativi proprio a quella che doveva essere la sua opera più importante.
La Sagrada Familia fu pagata da un gruppo conservatore che ne voleva fare il centro di espiazione dei peccati di tutta la città.
Quel bigotto di Gaudì si senti tanto investito di un compito "divino" che ne fu ossessionato, tanto che, quando i costi divennero insostenibili e il gruppo committente tagliò i fondi, Gaudì pago di tasca propria o andò in giro a chiederne a chiunque.
Tutto il complesso è un inno a Dio (e Gaudì fu chiamato l'"architetto di Dio") e le guglie sono lavoratissime; a chi gli disse "Perchè perdere tempo con cose che gli uomini non vedono?" lui rispose, serafico "le vedranno gli angeli".
Una facciata è completamente dedicata alla passione di Cristo, gli ultimi giorni della sua vita e la crocifissione.
Vi è anche un "quadrato magico" dove le somme di tutte le cifre fa 33, gli anni di Cristo.
Non sono state realizzate da Gaudì, ma da un altro scultore che ha imposto il suo stile, squadrato, spigoloso, così differente dal sinuoso stile di Gaudì.
Questo stile è stato molto criticato: a me personalmente piace molto.
All'interno, stanno andando avanti i lavori, e la parte in costruzione è "la foresta", un complesso intrico di colonne che deve dare l'idea della foresta, appunto, anche per il modo in cui la luce filtra all'interno.
Purtroppo la fila per salire sulle guglie era davvero troppo lunga (2 ore!!) e abbiamo dovuto rinunciare.
Consiglio di passare alla Sagrada Familia subito, di prima mattina, se si vuol salire senza attendere ore.

Usciti dalla Sagrada Familia siamo scesi verso il mare, ci siamo fermati al Parco della Cittadella per riposare e mangiarci un panino con Jamon.
Purtroppo, mentre da noi diluviava, a Barcellona c'è stata siccità e quindi, per risparmiare acqua, la Cascada (una grossa fontana presente nel parco) era chiusa.
Scendendo per la via di Picasso (dove è un improbabile monumento-fontana, un cubo trasparente con dentro dei mobili incastrati uno nell'altro), siamo arrivati lungo le strade della Barceloneta, con vista sul porto pieno di barche.

Birretta, riposo, e siamo risaliti per le Rambla.
La mappa che ho riportato fa vedere un giro strano... in realtà esiste un ponte, da davanti al Maremagnum direttamente alla piazza di Cristoforo Colombo, con un ponte semovibile (ruota su se stesso quando deve far passare le barche).
Purtroppo, però, google maps è fatto per itinerari in macchina, e non a piedi. Il che, soprattutto nel caso di Barcellona, è un problema: la città è basata su strade intersecantesi tra loro, una in un verso ed uno in un altro... tutte a strade a senso unico, che si incrociano ogni 5 metri con altre strade a senso unico, in incroci a 90 gradi... un incubo per gli automobilisti, praticamente un incrocio ogni 5 secondi e, se non trovi parcheggio, devi fare tutto il giro dell'isolato!!!

Insomma, dicevo... Birretta, riposo, e siamo risaliti per le Rambla.
Erano circa le 16, e la gente oramai era ovunque. Le rambla erano strapiene, con gente a fare compere, artisti di strada a fare spettacoli, e ladri a rubare.
Abbiamo visto gente in lacrime dalla polizia, private di tutti i soldi e i documenti. Mamma mia.

Risalendo per le Rambla, ci siamo fermati alla Cattedrale, davvero bella, il quartiere Gotic davvero fantastico.

Oramai era ora di tornare.
Ci siamo incamminati un poco prima verso la stazione dei bus, e meno male, perchè c'era davvero il panico e abbiamo temuto di non riuscire ad entrare.

Ok, fine, ma davvero bello.

24 aprile 2008

Periodo di viaggi



Aufff
un breve resoconto delle mie ultime settimane
sto lavorando tanto e facendo tante cose
il che mi lascia poco tempo per scrivere
uno scrittore disse che la scrittura è inversamente proporzionale alla vita: più si vive e meno si scrive
è una questione di spazi

Oggi voglio affrontare il mio aspetto psicotico-viaggiante.
L'altro sabato io e il mio quarto abbiamo fatto un giorno a Venezia (di cui si possono vedere le foto nello slideshow).
Partenza alle 6.15 da Ciampino, ritorno alle 19.45 a Ciampino.
Santa Ryan-air! 40 euro andata e ritorno, 9 euro di parcheggio tutto il giorno, 20 euro di pulman da Treviso a Venezia. In totale 35 euro a testa di spostamenti.
Che sfizio! Un poco faticoso ma bello. Con il pranzo al sacco, come da pischelli.
Venezia è bella, devo ammettere. Un poco umida, forse ;-)
Murano mi è piaciuta anche di più, sinceramente: piccola, tranquilla, solare, colorata.

Tre consigli.

Uno: per andare a Murano prendete il 5, non il 41. Il secondo si ferma ogni due per tre, ci mette 15 minuti in più... anche se noi abbiamo sfruttato il tempo per rilassarci un poco, dopo una mattinata di passeggiate.

Due: il parcheggio "Alta Quota", fuori Ciampino costa 9 euro al giorno. Il parcheggio si può prenotare telefonando un paio di giorni prima. Essendo lontano, a piedi, dall'aeroporto, ti accompagnano con un pulmino (da calcolare, in caso di orario "trafficato").

Tre: se si parte con il bagaglio a mano e pesante meno di 5 Kg, conviene fare il check-in online; si può arrivare poco prima della partenza (noi siamo arrivati 30 minuti prima) e si ha anche la prelazione per l'accesso sull'aeromobile.

Sabato prossimo, pranzo a Barcellona... sarà moooolto più faticoso, ma per ora va bene così.
A fine maggio, invece, tre giorni a Valencia.
E poi, per Giugno, sono riuscito a comprare i biglietti per Italia-Olanda a Berna e i quarti (se l'Italia ci arriva!) a Basilea oppure a Vienna.
Svizzera-Austria, aspettateci!

04 aprile 2008

Ricordi di una sera d'estate

Quest'estate. Corsica. Dopo cena, sorseggiamo una birra Pietra in un locale in piazza.
Poca gente in giro, lì si va a letto presto, non è un paese da viveur.
Accanto a noi due ragazzi, una coppia che chiacchiera dolcemente. Si alzano, se ne vanno, e al loro posto arrivano 4 ragazzi, due coppie. Parlano rumorosamente, si siedono. Improvvisamente s'azzittano.
Ho il brutto vizio di guardarmi in giro, ovunque sono. Molti che mi parlano probabilmente odiano questo mio atteggiamento perchè sembro non dar retta a chi mi parla oppure sembro uno che non si fa i fatti suoi; ma è più forte di me, sono curioso e guardo tutto.
E vedo che il silenzio dei 4 ragazzi è accompagnato da strani gesti e cose dette alle orecchie.

Uno si alza e va in bagno. Torna e va al parcheggio quasi urlando "vado a prendere il maglione". E io mi vergogno. Mi vergogno per lui, mi vergogno perchè è italiano.
Perchè nel frattempo ho capito...
Seguendo gesti ho capito che aveva trovato sulla sedia il portafoglio del precedente ragazzo. È andato in bagno, ha preso i soldi e poi, vigliacco schifoso, è andato a buttare il portafoglio vuoto nel parcheggio.
Fregandosene di lasciare una persona in vacanza senza documenti nè carte.

Sbianco, stringo pugni e denti, il mio fisico descrive i miei sentimenti.
Mi chiedi cosa ho, e te lo racconto.
Leggo la tua stessa rabbia nei tuoi occhi, nel tuo viso.
La stessa capacità di indignarti, la stessa incapacità di comprendere queste cose che ci rende un pò alieni in questo mondo.
E finalmente ti sento vicina, in questa vacanza in cui tu sembravi allontanarti da me.
Mi alzo. Cerco il portafoglio. Lo trovo subito (la "cattiveria" è così banale).
Lo prendo e lo porto al barista corso.
Non cerco polemiche, gli do il portafoglio e basta. Ma lui capisce al volo, va al tavolo dei ragazzi e urla "dove hai detto che era il ragazzo del portafoglio? A questo tavolo?".
E ti guardo. Hai quasi i lucciconi agli occhi dalla rabbia; a te, vederli umiliati, sembra (e, infatti, lo è) troppo poco; se fossi stata più "grande" li avresti schiacciati con una manata.
Mi sei sembrata ancora più "scricciola" in quel momento.
E in quel risentimento per le ingiustizie, in quella rabbia per le cose brutte, ti ho voluto ancora più bene, bambina mia.



Dopo questi pensieri, un saluto a Ylenia, che mi ha regalato questo attestato di stima per la quale la ringrazio e la saluto "virtualmente", facendole che mi ha fatto immenso piacere riceverlo :-)

Io, invece, lo rigiro ad Emi ed a Renzo, per un sacco di motivi che travalicano quello che si legge nei loro blog.

Premio D eci e lode
"Premio D eci e lode"
Che cos'è?
"D eci e lode" è un premio, un certificato, un attestato di stima e gradimento per ciò che il premiato propone.
Come si assegna?
Chi ne ha ricevuto uno può assegnarne quanti ne vuole, ogni volta che vuole, come simbolo di stima a chiunque apprezzi in maniera particolare, con qualsiasi motivazione sempre che il destinatario, colui o colei che assegna il premio o la motivazione non denotino valori negativi come l'istigazione al razzismo, alla violenza, alla pedofilia e cosacce del genere dalle quali il "Premio D eci e lode" si dissocia e con le quali non ha e non vuole mai avere niente a che fare.

Le regole:
1. Esporre il logo del "Premio D eci e lode", che è il premio stesso, con la motivazione per cui lo si è ricevuto. E' un riconoscimento che indica il gradimento di una persona amica, per cui è di valore (nel post originario c'è il pratico "copia e incolla");
2. Linkare il blog di chi ha assegnato il premio come doveroso ringraziamento;
3. Se non si lascia il collegamento al post originario già inserito nel codice html del premio provvedere a linkarlo (nel post originario c'è il pratico "copia e incolla");
4. Inserire il regolamento (nel post originario c'è il pratico "copia e incolla");
5. Premiare almeno 1 blog aggiungendo la motivazione.

Queste regole sono obbligatorie soltanto la prima volta che si riceve il premio per permettere la sua diffusione, ricevendone più di uno non è necessario ripetere le procedure ogni volta, a meno che si desideri farlo. Ci si può limitare ad accantonare i propri premi in bacheca per mostrarli e potersi vantare di quanti se ne siano conquistati.

Si ricorda che chi è stato già premiato una volta può assegnare tutti i "Premio D eci e lode" che vuole e quando vuole ( a parte il primo), anche a distanza di tempo, per sempre. Basterà dichiarare il blog a cui lo si vuole assegnare e la motivazione. Oltre che, naturalmente, mettere a disposizione il necessario link in caso che il destinatario non sia ancora stato premiato prima.

27 marzo 2008

Primavera...?

E' primavera...
o almeno dovrebbe esserlo, il tempo non è proprio quello primaverile.

Eppure lo sento, quell'odore.
Quell'odore di cose nuove, di cose che nascono.
L'odore dei fiori
l'odore dell'erba appena tagliata
e una leggera eccitazione nell'aria.

Mi piacciono le cose che iniziano, che "principiano".

Per ora siamo, rispetto al quadro di Botticelli, come la donna a destra, che tenta di sfuggire all'inverno.
Piano piano diventeremo come la seconda donna da destra, ricchi e pieni di sensazioni, odori, sapori.
Poi coglieremo i frutti... e molti coglieranno un frutto particolare, quello indicato dalle tre donne che con i loro corpi e le loro mani creano tutte figure triangolari...
a buon intenditor...

L'altro ieri sono rimasto a casa, con un poco di influenza.
Scendo un attimo (anche influenzato non riesco a stare a casa) e, nel campo da corsa vicino casa di mia madre vedo due signori anziani, una coppia, che corre fianco a fianco, lenta ma imperterrita.
Ammetto che li ho invidiati, un poco.
Sia perchè fanno ancora sport e ne hanno ancora voglia (io non lo faccio ora, figuriamoci...).
Sia perchè sono ancora lì, insieme, fianco a fianco, lenti ma imperterriti
:-)
Era davvero una bella immagine.

Sto facendo una nuova grappa alla melissa, grazie a Susy, mia cognata, che me ne ha portato un mazzetto fresco fresco.
E stasera penso proprio che farò pizza e focaccia.

Ha senso quello che dico?
No

Quindi, per concludere con qualcosa che abbia senso:
- una donna che ha fatto l'operazione per diventare uomo ora è rimasta incinta... o incinto... oddio, non mi piace sta cosa, sarò antico, ma mi pare che l'uomo crei davvero frankenstein e frankenstein sarà pure un diverso perseguitato, ma era pur sempre un mostro...
non lo so, ci devo riflettere molto su questa cosa
- Repubblica ha indetto una iniziativa di fotografia davvero interessante, "la finestra di fronte": mi piace, davvero mi piace, certe foto sono davvero belle, dategli un'occhiata

17 marzo 2008

Disegno

Venerdì sera ero davvero stanco, così stanco da decidere di stare a casa.
Per una volta nella settimana ho avuto nelle mani del tempo libero e inatteso da spendere come più mi aggradasse.
E allora ho tirato fuori un libro che avevo comprato tanto tempo fa ma che avevo potuto "seguire" poco: disegno per principianti.
Ho tirato fuori la mia matita e via a seguire le linee dei primi esercizi.

Fondamentalmente gli esercizi consistevano in alcuni semplici disegni da copiare disegnando al contrario per mettere a tacere la parte destra del cervello - quella dell'associazione verbale e logica - per usare solo quella sinistra - quella dello "spazio".
Sembra, infatti, che la parte logica del nostro cervello interferisca con il disegno perchè tendiamo a pensare al nome dell'oggetto e la mente spara nel cervello mille immagini reali legate all'oggetto che, ovviamente, differiscono dal nostro disegno e frustrano il nostro impeto artistico.
Desegnando al contrario, invece, seguiamo solo le linee e le ridisegnamo in modo corretto, le inseriamo nello spazio e solo dopo le comprendiamo come oggetti.
Ecco un'altra cosa in cui l'estrama logicità risulta solo un ostacolo...

Musica di sottofondo, grappa di miele e menta e disegno, il cane accanto a me, sui piedi, che con suo respiro regolare e sonnacchioso mi regalava calma... Mi son volate le ore.

Oramai ho ceduto all'ammissione che il mio io sportivo è definitivamente morto quando mi han detto che nn avrei più potuto giocare a pallone.
Allora mi sono iscritto all'unica palestra che voglio frequentare: sauna, bagno turco, passeggiata sulle pietre, docce profumate, doccia ghiacciata, idromassaggio, lettino con tisana. Nn mi guardate cosí, mi costa meno di quando andavo a yoga e mi rilassa il triplo. Certo, forse è da milanese stressato puzza sotto al naso... ma come stavo bene, ieri, dopo 1 ora e mezza! E poi non credo che una palestra possa modificarmi più di tanto...

Ho la prova che Dio nn esiste.
Se esistesse i denti si autosistemerebbero e nn avremmo bisogno dei dentisti.

12 marzo 2008

Non capisco...

Non amo la politica.
Non amo neanche parlarne.
Non mi ritengo capace, e non mi piace.
Quello che è successo questi giorni, però, mi urla nelle orecchie.
Se qualcuno vuole evitare di farsi il sangue amaro, non prosegua.
Se qualcuno, invece, può spiegarmi cosa sta accadendo, il suo intervento è davvero ben accetto.
Magari ho travisato qualcosa, magari non ho capito e non ho saputo leggere tra le righe... se qualcuno, di idee diverse dalle mie, interverrà con educazione, io ne sarò estremamente contento
Se qualcuno pensa cose volgari e irriferibili, per cortesia non le scriva qui, odio la violenza, anche quella verbale: sono sicuro che i concetti si possano esprimere sempre senza lasciarsi andare a frasi vituperanti e inadatte.
I fatti.
E' stata candidata da una parte politica una persona solo perchè "è utile".
...e questo è stato ammesso spudoratamente, davanti a tutti, senza reticenze
candidata solo perchè ha dei giornali
e si è terminata la giustificazione della candidatura (l'importante è vincere) con la frase "e poi, ammettiamolo, è simpatico come Aldo Fabrizi"...

certo
la simpatia è fondamentale in politica
come è fondamentale avere dei giornali

(e sorvolo ovviamente sulle tendenze politiche, perchè a cosa possono servire? tanto mica deve fare politica, deve solo portare qualche voto e prendere, per questo, i soldi che la politica gli offre)

sono allibito
primo: la giustificazione data è raccapriciante - l'utilità come unico punto fondamentale di scelta politica

secondo: con una sola frase si è sputato su tutta la categoria dei giornalisti - se il loro editore entra in politica, automaticamente tutti i suoi giornali sono dalla nostra parte... nessuno ha messo in evidenza questo sillogismo, che nella mia mente spero sia ancora falso... ma che se anche fosse vero, sbatterlo in faccia a tutti mi sembra un poco eccessivo. se invece si pensava che i giornali fossero già dalla propria parte, perchè chiedere all'editore di entrare in politica?

terzo: si manda un messaggio distorto a tutti quelli che lavorano nei giornali o nelle televisioni... attenzione, ci si aspetta che siate dalla parte del vostro editore, state molto attenti a ciò che scriverete questi giorni... e la libertà di pensiero e di critica? come mai i giornalisti non insorgono? li stanno infangando, santo dio! ma non se ne accorgono?

quarto: il signore in questione guidò una squadra di Calcio, anni fa... i risultati furono pessimi... perchè qualcuno dovrebbe fidarsi di lui nell'amministrazione della cosa pubblica se nell'amministrazione di una cosa privata ha fallito?

quinto: si distorce lo stesso concetto di meritocrazia e di politica, con una spudoratezza che fa impressione

sesto: su questo punto ci vado cauto, perchè non riesco a trovare un documento che sia di incontrastabile verità. Però ricordo che, quando era alla guida della squadra di calcio, il suddetto signore ebbe problemi con la giustizia... le note che trovo su "Wikipedia", e che prendo con le molle perchè non posso confermarne la veridicità, parlano di diversi anni di carcere legati a più di un fatto criminoso. tutte le accuse sono state confermate in cassazione... e la nota termina con "Non ha mai risarcito i danni alle parti civili cambiando continuamente residenza."...
se fosse vero, come ci si mette di fronte alla promessa di non presentare persone con condanne passate in giudicato?
tanti cari saluti al "parlamento pulito" di cui si sono tanto infarciti la bocca in questi giorni...
d'altronde, l'importante è solo vincere, no?

sta diventando davvero tutto troppo difficile...

non capisco
non capisco proprio
sono stanco
e ancora più schifato
in un paese civile qualsiasi, l'uscita di ieri sarebbe costata ad un partito la metà dei consensi
vedremo cosa succederà da noi...

04 marzo 2008

Il pensiero parte dall'uccello

Si si, lo so, c'è una carrellata di doppi sensi sia nel titolo del post che nell'immagine usata.
Il contenuto, però, non parla nè di masturbazione nè di sesso... mi piacciono i doppi sensi e la malizia, ma non sono il mio primo ed unico pensiero. :-)

La realtà è che ieri, portando il cane, ho visto un uccello che tirava fuori dalla terra un verme (tra parentesi, un verme di 20 cm, da sfamarci tutti gli uccelli del parco!) e da lì sono partiti una serie di pensieri incontrollati, fors'anche stupidi, lo ammetto.

Il primo pensiero è stato sull'istinto, su quella capacità, sin da piccoli, senza che nessuno te lo insegni, di capire come trovare cibo e cosa è giusto mangiare o meno... affascinante.
Anche il mio cane... per purgarsi punta delle piccole foglioline d'erba, sempre lo stesso tipo; ma come lo sa? Sta da me da quando ha tre mesi, ed io, giuro, non gli ho insegnato a riconoscere l'erba giusta.

Il secondo pensiero è stato: da quando sono piccolo mi raccontano degli uccelli che mangiano i vermi, che li beccano, li tirano fuori dalla terra... eppure solo ora, a 34 anni, e per di più assolutamente per caso, ne ho visto uno.
Abbiamo una serie incredibile di ricordi indotti, ricordi sedimentati di cose raccontate da altri, mai vissute; mi fa un poco spavento, questa cosa.

Il terzo pensiero è stato: mamma mia quanto sono cittadino!
Guardo le piante e mi accorgo che non so il loro nome; anche quell'uccello non so assolutamente cosa fosse; e per la prima volta vedo un uccello con il verme a 34 anni!
E pensare che, invece, ci sono donne che il loro primo uccello lo vedono da piccolissime!
Ok, scherzavo :-)

Forse è anche per questo che mi attirerebbe avere una casa in campagna, dove poter andare per scappare dalla città ogni tanto. Non potrei mai vivere lontano da Roma, lo so (soprattutto ora che non faccio ore di traffico per andare a lavoro)... ma "finesettimanare" fuori dalla mia città... AVOJA.. camino, passeggiate e cose nuove da scoprire praticamente in ogni angolo, odori, sapori e colori, suoni e materiali: tutti i sensi impegnati ad imparare cose nuove.

Dove vuole portare questo discorso? Assolutamente da nessuna parte, ovviamente.

Solo due note.
La prima: sempre più spesso si inizia a parlare di "disintossicazione dalla tecnologia".
Tra queste idee, quella qui riportata, di stare "unplugged" una sera a settimana, mi è piaciuta molto.

La seconda è a sfondo politico, quindi chi non vuole sentir parlare di politica si astenga dal leggere qui di seguito.
Ma se il PDL un giorno dice che il PD gli ha copiato il programma ed il giorno dopo dice che il PD vende sogni... quale è la conclusione? La conclusione è quasi matematica: anche il programma del PDL vende sogni. E invece no, nessuno ha fatto notare questa cosa.
E' davvero incredibile come ci si possa permettere di dire tutto ed il contrario di tutto in soli due giorni.
Eppure Badget Bozzo spiegò anni fa che lo stile di Berlusconi è proprio questo: non dice mai una cosa a caso, ma fa indagini di mercato.
Buttò quella frase lì quasi per caso ("ci copiano il programma"), ha visto che, pubblicitariamente, non funziona, e allora via... proviamo a far finta di essere noi quelli seri e loro i venditori di sogni.
Ma ieri hai detto l'opposto! Fa niente, chi vuoi che si ricordi di ieri?
E via così, tastando il terreno. In questi giorni sta facendo il "vecchietto" saggio... poi chissà cos'altro proverà.
E' un genio dei "ricordi indotti", e questo fa davvero paura.

26 febbraio 2008

Cambiamenti


Il cambiamento.

Che strana cosa il cambiamento.
Ci sforziamo ogni giorni della nostra vita per far si che le cose non cambino.
Ma loro non ci ascoltano... sforzi inutili.
Anche quando tutto sembra non cambiare mai ogni cosa si muove: le cellule invecchiano, l'aria cambia, i momenti passano.

Se ci aprissimo ai cambiamenti con la stessa forza, quasi rabbia, con cui cerchiamo di fissare e fermare le cose...
Se solo capissimo che le cose rigide, fisse, ferme, per loro stessa natura sono così facili da spezzare...
forse tutto sembrerebbe più facile; anzi, forse tutto sarebbe più facile.

La vita scorre dentro, forse dovremmo imparare a scorrere anche noi.

PS: esistono dei periodi, però, in cui la legge di Murphy sembra reale e presente. In cui sembra che i problemi si debbano condensare in un solo momento, in un solo punto temporale.
In cui è più chiaro che la nostra vita è fatta di problemi a cui dobbiamo trovare soluzioni, ogni giorno... ed a volte è davvero faticoso

19 febbraio 2008

Tecnologia!

Ogni tanto mi ricordo di parlare anche di tecnologia.
Anche se in questo periodo, sarebbe meglio dire che ogni tanto mi ricordo di parlare.
Esiste un piccolo oggetto di cui voglio parlare, perchè porta con se un gusto di sapori antichi.
Io ammetto di amare molto i vinili.
Ne ho a bizzeffe, vecchi vinili a cui sono affezionato.
Un paio di Proietti.
De Andrè.
Un vecchio Prince dove "sometime it snows in April" ha degli schiocchi che mi piacciono da morire.
Vecchi disci 45 giri. Ho addirittura dei 78 giri. Un'intera raccolta jazz che apparteneva a mio padre.
Ammetto, però, che è scomodo sentire i dischi. Da quando mi si è rotto l'ultima volta, non li ho più ascoltati.
Ora esiste la possibilità di riversare in supporto digitale, con costi minimi ma con tanta pazienza, i contenuti dei dischi, insieme a tutti quei piccoli difetti sonori che li rendono così speciali.
Qui vi è un esempio dell'oggetto, ma ve ne sono di molte marche e prezzi.


Sempre in tema di musica, vi è mai capitato di addormentarvi con le cuffie alle orecchie? Svegliandovi con un dolore mostruoso alle orecchie stesse? Ebbene, la soluzione è rendere il cuscino già fonte di musica! La spesa sembra anche accettabile, per un regalo, magari.


Infine, per i più frettolosi, un oggetto per preparare il tè ed i toast contemporaneamente: quanto sarebbe utile, di mattina, quando ci si sveglia all'ultimo secondo pur di dormire un poco di più...

13 febbraio 2008

Un fine settimana

Un bel fine settimana, rilassante e divertente e in buona compagnia, in cerca di vecchi ricordi su cui cementare nuovi ricordi.

Una stanza al Borgo di Tragliata, dove antico e nuovo si mescolano bene e ti accolgono altrettanto bene.
La zona, poi, pur essendo così vicina chilometricamente a Roma, ti trasporta lontano dalla città: era tanto che non mi addormentavo senza sentire macchine passare e non mi svegliavo sentendo solo uccelli e cani richiamarsi continuamente.

Una cena a Tuscania, il prototipo del paese che mi piace, chiuso in se, medievale, cinto da mura, curato.
Fa freddo, allora si aspetta la cena in un bar carino (San Marco, piazza Mazzini), con cioccolata calda della Lindt e aperitivi e stuzzichini (6 euro una cioccolata ed un aperitivo).
Chiacchiere allegre tra noi e con un altro avventore attempato e con voglia di chiacchierare, di ritorno dal Venezuela.

Poi la cena al Kiathos, sempre curato ma ora meno pregiato nella cucina (almeno i prezzi rispettano uno standard "economico", 32 euro per due primi, un secondo, un contorno, acqua e vino della casa).
Meno pregiato, ma la mia entrecote al porto non era per niente male!
Anche la "Torre di Lavello" è notevole (ma più elaborato e costoso), ci si deve tornare.

Il giorno dopo, abbondante colazione a buffet al Borgo. Anche troppo abbondante... tè, pane sciapo caldo con burro e marmellata, yogurt con cereali vari, succo di arancia ed ananas, frutta varia, formaggio, salumi... (non ho mangiato tutto, ovviamente, sto solo elencando!)
Io non amo il pane sciapo, ma devo dire che esalta i sapori di quello che ci metti sopra.
In questa zona il pane sciapo è d'obbligo: narra la storia che, alzato troppo il prezzo del sale, si cominciò a produrlo sciapo per contrastare lo stato della chiesa.
Nella bassa Toscana e nell'alto Lazio il pane sciapo è storia e tradizione.

Una passeggiata a Trevignano Romano, sul lungo lago, un posto incantevole che non ricordavo.

E poi, la sagra del broccoletto ad Anguillara Sabazia.

A volte serve poco perchè tutto sembri più bello e più facile.

07 febbraio 2008

Poche parole...

Copio lo stile telegrafico di Pagliaccetto... spero mi perdoni :-)

Oggi è il mio compleanno, faccio 34 anni.
Avendo sempre avuto capelli lunghi ed essendo stato soprannominato spesso "Gesù", l'aver superato i 33 anni è da ritenersi un'ottima notizia. Anche se aspetto per sicurezza Pasqua prima di gioire...
Che poi da piccolo dicevo che volevo morire a 35 anni massimo, dopo una vita piena.
Ora non sono più molto d'accordo con me stesso... e non perchè l'età di 35 anni si avvicina così pericolosamente, ma solo perchè la mia vita non è stata abbastanza piena, ancora.

Ho sonno, tanto, e progetti, pochi... spero di invertire le proporzioni.

Mi sento ancora in balia degli eventi, non mi sento contento
quanto meno mi sento anastetizzato, il che ogni tanto ci può stare

Aspetto tempi migliori, ma intanto questo splendido sole aiuta molto

29 gennaio 2008

Genesis: The Battle Of Epping Forest

Ci sono periodi in cui ti senti un poco sbagliato.
In cui ti senti un pò portato dagli eventi e sai che non sei tu che li stai dominando.
In questi periodi non so bene come comportarmi: se mi lascio andare ai flutti non so dove arriverò; se tendo troppo la vela o non lascio andare un poco il timore, rischio di distruggere la barca.
In questi periodi parlo poco, molto poco: sarò tipicamente "maschio", forse non è il modo migliore di affrontare le cose, ma mi calo in una caverna e torno al sole solo dopo che la mia meditazione è finita.
Mi dispiace che in questo modo io allontani tante persone, ma non mi deve interessare, purtroppo: questo è il momento dell'egoismo.
A chi non riesce a capirlo, a chi si sente offeso perchè non metto a nudo i miei pensieri e anche a chi pensa che non mi frega nulla di nulla perchè sorrido sempre, posso solo dire che degli altri bisogna saper rispettare i tempi; che i consigli sono solo parole; e che dalla caverna uscirò, come sempre, più forte di prima e pronto a condividere la mia esperienza.
Essendo di poche parole, ne approfitto per continuare la traduzione del "disco perfetto": Selling England by the pound, con la sua The Battle Of Epping Forest. Forse la più elaborata nel testo.

La battaglia della foresta di Epping
(Ricavata da una cronaca giornalistica concernente due bande rivali in lotta per i diritti di Protezione nell’East-End) (1)
Lungo la Forest Road, ci sono centinaia di macchine – macchine lussuose.
Tutte sono fornite di bar convertibili, posateria da macchina – supercicatrici (2)!
Perché oggi è il giorno che faranno i conti, faranno i conti, perché non sono d’accordo su un confine di territorio.
Si, non sono d’accordo su un confine di territorio.
C’è Willy Wright e i suoi uomini – un inferno di baccano, gli uomini di Billy!
Con facce alla moda, ci sono i duri di Little John, i teppisti di Barking (3) - superfanatici!
Perché oggi è il giorno in cui faranno i conti, faranno i conti,questi soldati Cristiani lottano per proteggere il povero.
Eroi dell’East-End devono entrare in azione...
La battaglia della foresta di Epping,
È la battaglia della foresta di Epping, proprio fuori della vostra porta.
Non avete mai visto nulla di simile.
No, non avete mai visto nulla di simile, se non dalla Guerra Civile.
Su per la collina vengono gli uomini di Bill, e i ragazzi di Johnny sono in piedi immobili.
Al grido dell’arbitro, tutti insieme iniziano a menare– non ci sono pistole in questo incontro tra gentiluomini.
Georgie entra dalla parte sinistra con una catena che sventola sopra la sua testa;
e Harold Demure, di studi d’Arte e Letteratura, si arrampica sull’albero più vicino.
(Ecco arriva la cavalleria!)
Tra il rumore della battaglia, ragionieri tengono il punteggio: 10 – 4.
Non sono mai stati soli, dopo aver avuto un radiotelefono.
Le campanelle suonano per Sweetmeal Sam, vero cretino,distribuiva pane e marmellata come fosse un qualsiasi picnic.
Siamo 5 – 4 per William Wright; ha fatto il suo mucchio alla sera del Derby.
Quando Billy (4) era un ragazzino, camminando per strada gli altri ragazzini si nascondevano - davvero!
Ora, dopo aver lavorato sodo nel ramo sicurezza, tutto va liscio per lui.
I negozi che hanno bisogno di protezione, sono quelli che non hanno pagato.
“Faccio i miei doppi affari veloci” ha detto Mick il Prick, appena fuori dalla galera.“Vendo vacanze a buon mercato. Come partono, li visito – e come li visito!”
E il suo amico, Liquid Len di nome, con la fama di ubriacone, donnaiolo e carceratoha detto “Spezzo le gambe a quel bastardo che mi ha incastrato!”.
Mi chiamavano il Reverendo quando entrai nella Chiesa immacolato;
i miei datori di lavoro sono cambiati, ma il nome è rimasto.
Tutto iniziò quando andai a fare un girocon la speranza di trovare della mobilia.
Seguii un segnale – diceva “Bel Chest (5)”
Mi condusse da una signora che mi mostrò le sue cose migliori.
Fu sorpresa quando velocemente chiusi gli occhi.
Così suonò il campanello e velocissimo Bob il Nob arrivò per svolgere il suo incarico di vedere la causa del disturbo.
“Louise, il Reverendo è difficile da soddisfare?”
“Dimmelo tu!”
“Forse, signore, se non è troppo tardi, la potremmo interessare nel nostro Staffordshire Plate (6)?”
“Oh no, non io, sono un uomo di reputazione”.
Ma il Diavolo si impossessò della mia anima, e la voce strillò “Spara!”.
Per salvare il mio campanile, ho visitato la gente; fu così che incontrai Little John.
Il suo nome arrivò, credo, quando il giudice disse “Sei un robbing hood(7)”
Mi disse della sua strana fondazione, concepita alla vista di Woodstock e dalla sua popolazione; doveva nascondere la sua reputazione.
Quand’era povero, era salvezza da porta in porta.
Ma ora con un guru di moda ogni settimana,è Amore, Pace & Verità Incorporati per chi li cerca.
Mi ha assunto come un karmacanic (8), con completo di fascino.
Le sue mani erano quindi pronte per ricevere, ricevere donazioni.
Ecco perché siamo nella Battaglia della foresta di Epping, è la battaglia della foresta di Epping proprio fuori della nostra porta.
Salvaguardiamo le vostre anime per pochi spiccioli, e stiamo attenti ai nostri negozi e caseappena per un po’ di più.
Con un uncino di sinistro ecco che entra il Macellaio di Bethnal Green (9)
Ma è fermato alla destra dalla banda delle catene di Mick,e Liquid Len, e i suoi uomini con le bottiglie rotte, sta attaccando Bob il Nob sulla bocca.
Con le labbra maciullate, sembra che Bob stia per capitolare, ma Jones il Jug colpisce Len proprio sulla faccia; e Harold Lemure, ancora non proprio sicuro, tira le ghiande con la fionda.
(Ecco arriva la cavalleria!)
Su, su oltre la folla, nella loro Silver Cloud, orgogliosi,sono i capoccia sfacciati e impudenti, si intravedono tra i vetri scuri.
Il maggiordomo ha beccato marmellata nella sua Rolls (10); Roy distribuisce il tutto,con tè da una teiera d’argento proprio come se fosse ad un qualsiasi picnic.
Lungo la Forest Road, è la fine della giornata, e le Clouds lentamente vanno via.
Tutte hanno il loro carico – torneranno per il punteggio al sorgere del sole.
Quando le limousine ritornano per la recensione finale è tutto terminato- tutto quello che riescono a vedere è il macello del mattino.
“Nessuno che sia rimasto vivo – deve essere un pareggio”.
Così i padrini vestiti di nero tirano la moneta per decidere il punteggio.
NOTE:
1 - Epping è una zona periferica di Londra. L’East-End è il quartiere più londinese di Londra, almeno da tradizione.
2 - Bar in inglese significa anche “Sbarra o spranga”. Posateria da macchine forma un gioco di parole con supercicatrici e sta per coltelli.
3 - Barking è un quartiere periferico.
4 - Billy è diminutivo di Willy e William; quindi Willy Wright, William Wright e Billy sono sempre la stessa persona.
5 - Chest: in inglese può essere “petto” o “cassettone”. Nel caso nostro significa “petto”, quando il Reverendo invece cercava un pezzo di mobilia.
6 - Stafforshire Plate: espressione dialettale per perversione sessuale. Anche qui un gioco di parole per il reverendo che poteva veramente essere interessato in un vero piatto (plate) della contea dello Stafford (Stafforshire).
7 - Robbing hood: da non confondere con Robin Hood, ma da tradurre come “ladro, teppista”.
8 - Karmacanic: ennesimo doppio significato – “karma” e “mecanic”. Una specie di meccanico religioso nell’ennesimo gioco di parole tanto caro a Peter Gabriel e ai Genesis.
9 - Bethnal Green: quartiere londinese.
10 - Silver Cloud e Rolls naturalmente sono macchine Rolls Royce. Notare come Rolls si unisce a Roy… “che distribuisce il tutto”

21 gennaio 2008

Colazione a Roma

E' molto che non parto e che mi mancano quelle mega colazioni alle quali si indulge volentieri quando si è all'estero.
Ieri, allora, ho ceduto e mi sono regalato una mattinata da straniero a Roma.

sono stato a La Baguette, ex Pein Quotidien, in via Tomacelli, ad un passo dall'Ara Pacis (o Arrapacis come si dice a Roma): davvero un posto particolare.

Non ha le mega colazioni a buffet di cui godo all'estero, nè una scelta molto varia... ma è comunque un posto dove il tempo sembra finalmente fermarsi per un poco.

Arriviamo intorno alle 12, il locale è ancora mezzo dormiente, ma si sta svegliando.
Entriamo in questo ambiente, dai soffitti alti, con mobilia di legno di ciliegio o altro ma di colore chiaro e di sapore antico, una vecchia credenza sulla destra con esposte le creme e le confetture, tavolini da due e da quattro davanti a noi, il bancone sulla sinistra con la macchina del caffè e i dolci in bella vista. Più in fondo, un tavolo più grande e la vendita del pane (che, come fa intendere il nome del locale, soprattutto il vecchio nome, è la specialità della casa).
Ai tavoli già alcuni avventori, che finiscono la colazione e leggono i giornali che il locale mette a disposizione. Mi colpisce un muffin al cioccolato, servito al tavolo con panna e cioccolato caldo. Altri avventori sono al bancone, con un buon caffè e dolci vari.

Nell'ora in cui arriviamo sta per esserci il "cambio" di clienti: si passa dalla colazione al pranzo.
Ci sediamo nella sala (c'è un altra sala sotto, ma è buia) e, dopo una rapida occhiata, decidiamo per il brunch: non è economicissimo, ma abbondante e vario, ci si può mangiare in due e poi prendere un dolce per terminare.
Si parte con confetture (fragola e frutti di bosco) e creme (cioccolato bianco, cioccolato fondente, cioccolato al latte, nocciola) da spalmare su un burrossissimo cornettone e sul loro pane: alle noci, alla segale e bianco. Uno yogurt ed una bevanda calda terminano la prima parte.
Poi viene servito un piatto con uova e un piatto con insalata, salame, brie miele e noci, formaggio e mozzarella, prosciutto cotto e crudo.
Infine prendiamo tartine di rucola, parmigiano e bresaola. Ovviamente, prima di andare via, mi compro anche un barattolo di nocciola e il pane di segale.

Un posto davvero da consigliare, soprattutto se si è in buona compagnia... e la mia compagnia era ottima e ha riempito il tempo di chiacchiere e dolcezza.

Uscendo da lì, pieni e sazi, una bella passeggiata per via del corso ci aiuta a rimettere in circolo il sangue.
Passeggiata fino ad arrivare a Fontana di Trevi, dove entriamo al Papyrus, in via dei Lucchesi.
Un locale bello, dove si pratica il bookcrossing, si è accolti da colori caldi come l'arancione delle pareti e il legno delle librerie. Un posto bello, curato, elegante e dove il caffè, servito in cialda di cioccolato, è davvero da provare!

15 gennaio 2008

Il labirinto del Fauno

Ho visto ultimamente il Labirinto del Fauno.
E' un bel film un film sulla guerra, sulla sua insensatezza, sull'insensatezza della violenza gratuita e sull'importanza di combatterla.
Nella Spagna del dopo guerra civile, vinta da Franco, un gruppo di soldati cerca nei monti i ribelli. Una bambina viene portata dalla mamma, neo sposa del comandante in carica, presso il cascinale di montagna diventato il quartier generale dei franchisti.
Si respira violenza ovunque, e la bambina, già provata per la morte del padre e per il nuovo matrimonio della madre, non trova altro modo per sopravvivere che rifugiarsi nella fantasia. E la sua fantasia la porta ad immaginare prove che si mischiano con la realtà, nella sua mente addirittura la modificano...
Trovo che il film sia erroneamente indicato come fantasy.
E' un film drammatico, sulle brutture della guerra, la violenza della repressione e l'eroismo di chi, anche sotto minaccia, non vuol perdere la sua dignità.
Soprattutto NON E' UN FILM PER BAMBINI.
La violenza di alcune scene è insostenibile per gli adulti, figuriamoci per un povero bambino.
Ad esempio, tutti quelli che ho sentito ricordano la scena in cui il capitano della brigata uccide un ragazzo catturato prendendolo a bottigliate sul viso fino a fargli esplodere le pareti occipitali. Una scena così cruenta l'ho vista raramente ed ha segnato me e tutti quelli che l'hanno vista; figuriamoci cosa potrebbe fare ad un povero bimbo.
Un bel film, quindi, ma da vedere con l'animo giusto, sapendo di trovarsi davanti ad una drammatica e violenta storia di guerra.

10 gennaio 2008

Dialogo immaginario con Dio


Premetto che non voglio offendere nessuno, con quanto ho scritto.
E' solo la mia idea, e la forma del dialogo è scelta solo perchè mi piaceva.
Non mi credo Dio, e so che sto affrontando l'argomento in modo superficiale.
Non scendo in particolari teologici, non ne sarei in grado.
Non ho fede, questo dovete permettermelo.
Non amo chi ha fede solo perchè ha paura del futuro.
Ammiro molto, invece, chi vive la fede con dignità e coraggio, ma soprattutto la vive dentro e non vuole a tutti i costi modificare la visione della vita degli altri.
E, in cuor mio, ho un conto aperto con qualsiasi tipo di religione, struttura ecclesiale o setta, non certo con l'idea di un essere superiore...

"Ted"
"Chi mi vuole?"
"Sono Dio."
"Io chi?"
"Non Io, Dio! Non ti inchini a me?"
"Mi dispiace, non ti riconosco."
"Non puoi riconoscermi, devi avere fede."
"Ok... Allora diciamo che non mi fido di te."
"E perchè, buon dio?"
"Perchè non credo che tu esista."
"Eppure sono in ogni cosa."
"Mi spiace, ma non riesco a sentirtici. So che sei abituato ad essere adorato. Perdona se non ci riesco. Non voglio bestemmiarti, ma non riesco a credere in te.
Penso tu sia esistito.
Ogni persona durante un atto creativo mi fa pensare che tu sia esistito.
Le regole naturali, così perfette, mi fanno pensare che tu ci sia stato, tanti anni fa.
Se il mio sangue scorre ora, però, è grazie a te, ma non per te.
Hai terminato il tuo compito nella creazione, ora tutto scorre.
Grande Geometra, ora la tua creazione é in piedi, passi solo per la manutenzione ordinaria e non.

Non credo che tu sia interessato al destino degli uomini, perchè ci sono troppi destini diversi spesso in contraddizione tra loro: cosa sceglieresti tra l'uno e l'altro? Non credo tu sia buono, perchè se sei buono e sei in ogni cosa... allora cos'è lo schifo che vedo tutti i giorni? Non credo che tu sia giusto, perchè altrimenti saresti più fallace ed in ritardo della giustizia italiana. Non credo che tu guidi le persone, ma se davvero lo fai allora non credo in te perchè non credo nelle parole del tuo Ciambellano Bianco e nelle magagne del tuo IOR, e non credo ai tanti, troppi gruppi che parlano in tuo nome."
"Ma io sono la giustizia superiore!"
"Allora non credo in te perchè non ti capisco, non ci riesco, sono limitato."
"Non puoi parlar così se non hai letto tutti i libri su di me!"
"Sai quanti libri ci sono su di te? Miliardi! Dirmi così significa dirmi nulla. E poi, in questo caso non potrei parlar di nulla, perchè non ho letto tutti i libri di alcun argomento."
"Allora perchè parli con me, ora?"
"Perchè se anche solo una persona si comporterà meglio o morirà più sereno per merito tuo, allora son contento che tu esista."

Per concludere, una cosa scritta tanti anni fa, stessa disillusione:


Dio nun c’è, nun esiste.
Nun ce crede a chi tte dice
che comanna e benedice
e che aiuta chi resiste.

Dio esiste nella mente
di chi nun crede ne la ggente;
ne la mente de chi pensa
che parlà nun conta gnente.

Ne la mente de chi vole
gioia eterna per la prole
e nun pensa che a tal cosa
nun ce deve pensà Dio:
E’ ll’ora che dicemo
“mò ce penso puro io”.