Internet e l'aborigeno

05 novembre 2009

Un volto nuovo di Londra



Riprendo, dopo tanto tempo. Faccio finta di nulla e non do spiegazioni del silenzio intercorso...

I primi di Ottobre sono stato a Londra. L'ennesima volta, è vero, ma mai come stavolta ho visto un'altra Londra.

Innanzitutto premetto che non ho fatto vita notturna. Avevo bisogno di riposo, di serena distrazione.
Un vecchio? Forse, ma mennefotto.

Mio zio era morto il giorno prima della mia partenza, dopo alcuni giorni senza mai riprendere conoscenza.
Io non l'ho mai visto in questi giorni, e sono partito durante il suo funerale.
Una fuga, praticamente.
I sensi di colpa si mischiavano alla strana sensazione di vuoto che la morte scava dentro ad un essere assolutamente avulso dal divino e dal soprannaturale quale sono.
Sono convinto che la morte sia un problema per chi rimane, in quanto per chi se ne va nulla resta e nulla sarà: con queste convinzioni, la fine di tutto fa paura e quando ti si para innanzi è sempre difficile far finta di nulla.

Questa premessa spiega la necessità di staccare la spina.
L'odio che ho della confusione dantesca discotecara e la necessità che personalmente ho di pensare per superare i momenti difficili (e non di non pensare, come fanno molti) spiega il "rifiuto" di vita notturna e il rifugiarsi in passeggiate nei parchi e nelle chiacchierate davanti al fuoco serali e nel tè delle 5 (tradizioni e sicure scadenze).

Riprendendo il filo, ho visto un'altra Londra. Una Londra solare (sembra assurdo, ma non scherzo), serena, senza corse, senza folla e senza traffico.
La consiglio a chiunque, soprattutto in questo periodo perché la sterlina a 1,1 euro è un'occasione per vedere Londra senza "impoverirsi" e comprare anche qualche bella cosa (nei negozi di vestiti, soprattutto, i prezzi con questo valore della sterlina sono sensibilmente più bassi che nel resto di Europa; basta andare in negozi con tiratura europea - ad esempio GAP - che mostrano i cartellini con il doppio prezzo e farsi due rapidi calcoli per capire la differenza).

Certo, io ho la fortuna di avere un'amica che abita in una zona fantastica e fuori dei normali "circuiti", zona che in altre occasioni non avrei mai conosciuto.
Abita a Belsize Park, una zona al limite della ZONA 2, racchiuso tra due parchi: Pimrose Hill/Regent's Park e Hampstead Heat.

Nel quartiere ci sono principalmente case basse, con appartamenti con grandi bow windows affacciate sulla strada.

Dietro casa della mia amica c'è il "villagge" di Belsize (Belsize Terrace), con i suoi negozietti a misura di uomo, con le coppie giovani che passeggiano tranquilli spingendo la o le carrozzine.
All'angolo c'è il negozietto delle specialità, in cui si possono comprare dei fantastici bagels (portati a casa, scaldati, spalmati di philadelphia e coperti di salmone affumicato sono fantastici e sono un brunch tipicamente newyorkese).

Insomma, un posto fatato.

Il primo giorno il tempo ci ha accolto bene e ci ha permesso di fare un bel giro per Pimrose Hill, con la sua vista su Londra e i suoi scoiattoli e i suoi campi pieni di bambini che giocano a calcio.

Nel pomeriggio, invece, passeggiata al centro, tra Leicester Square e Covent Garden per poi deviare fino a Hamleys, in Regent Street.
Cinque piani di giocattoli per tornare bambini (vedere qui e qui).

La sera riposo e chiacchiere con un bel bicchiere di vino (e dopo di grappa) di fronte al fuoco, aggiornandoci tra buoni amici sulle rispettive vite.

Il giorno, dopo una bella dormita, passeggiata lungo il canale fino al mercato di Camden Town. Costruito in vecchie stalle, per anni posto di nicchia e mercato per le persone più "strane", ora in realtà ha perso grande parte del suo fascino per diventare posto alla moda sempre pieno di gente.
Dopo l'incendio di un paio di anni fa (vedere qui e qui), inoltre, il posto ha perso parte della sua identità, rimanendo comunque un posto fantastico per fare una passeggiata, per vedere negozi, per assaggiare cibo di tutte le parti del mondo, assaggiando nelle varie bancarelle quanto viene offerto per attirare l'attenzione dei passanti.
Se poi si vuole vedere un posto davvero strano, allora basta andare al cyberdog, un negozio di persone davvero fuori dal mondo!

Inoltre, il posto è bello da vedere anche se fosse completamente vuoto. E' un vecchio borgo seduto in riva al canale, con le sue chiuse che permettono di navigarlo, con i suoi ponti che rendono il tutto molto "nordico".

Nel pomeriggio siamo stati inglesi perfetti. Dopo un riposo post pranzo (pranzo con uova sfrittellate, bacon, baked beans e pane imburrato), passeggiata nel parco di Hampstead Heat e poi nel quartiere, da Louis Pastisserie, con tè delle cinque e fetta di torta di dimensioni inimmaginabili qui in Italia, servite su un ampio carrello e che ti fanno venire fame solo a vederle.

La sera birra e musica rock dal vivo prima di cena e poi di nuovo chiacchierate con Doors e Led Zeppellin e Cure e Deep Purple e camino e alcool.

Ultimo giorno, visita al castello prima di partire, ma davvero è stato il "meno" della mia visita.

Vorrei raccontare di più, soprattuto vorrei raccontare meglio, ma il tempo è finito, lo spazio anche, la voglia pure.
Stop

1 commento:

Ale ha detto...

mi dispiace per tuo zio