Internet e l'aborigeno

31 maggio 2007

GOOGLE MAPS: "Vediamo" dove andare a cena stasera?

Google Maps, oltre a permetterti di vedere le strade anche dal satellite, ora ti permette di "scendere" in strada e di vedere, via per via, quale percorso compiere.

Il servizio è attivo solo per New York, ora.
Certo, per farlo qualcuno è andato in giro con una telecamera, le immagini non sono aggiornatissime e, in città che cambiano volto continuamente, si potrebbe non avere esattamente l'idea di cosa ci si può trovare davanti.
Ma le possibilità di utilizzo potrebbero essere comunque molteplici.
Io mi sono divertito a "vedere" casa di una mia amica, che non ho mai potuto visitare di persona.
Qualcun altro potrebbe, ad esempio, "visitare" la via e la zona dove desidera prendere un hotel, o dove comprare casa.

Insomma, la trovo una cosa molto sfiziosa: non è la trovata tecnologica che ci cambierà la vita, ma un salto vale la pena farcelo.

Qui trovate un "esempio" di navigazione: per ridurre le dimensioni del file ho dovuto rimpicciolirlo molto, ma dà comunque l'idea del risultato.

bon voyage

30 maggio 2007

Il signore degli anelli: la vera storia

Per gentile concessione del buon Fabio, ecco la vera storia di Legolas e Aragorn.


29 maggio 2007

Citazione: La Ragione e la Passione


Oggi il tempo là fuori mi sta uccidendo e il mio cervello è vuoto come la mia bottiglia di birra di ieri sera.

Ne approfitto, allora, per farmi prestare le parole da Gibran Khalil Gibran:

<< La ragione e la passione sono il timone e la vela dell'anima vostra che va per mare.
Se le vele o il timone si spezzano, non potete che andare sballottati alla deriva o restare immobili in mezzo al mare.
Perchè, se la ragione domina da sola, è una forza che imprigiona.
E la passione, quando è incustodita, è fiamma che brucia fino alla sua stessa distruzione.

Perciò che la vostra anima esalti la ragione al colmo della passione (Perciò la vostra anima innalzi la ragione fino alla passione più alta), affinchè essa canti; e con la ragione imbrigli la passione, così che questa viva la sua resurrezione quotidiana (affinché questa viva in quotidiana resurrezione), e come la fenice rinasca dalle ceneri. >>

NOTA: tra parentesi, ho riportato delle differenti traduzioni.

Ciauz

25 maggio 2007

NUOVO MODELLO

Visto che qualcuno si è lamentato della grandezza dei caratteri, ho un poco "forzato" il modello per avere più spazio
perdonate, pertanto, i due differenti grigi

ciauz

C'E' PIZZA PER TE

Allora, devo dire che non sono un grande cuoco, ma qualcosa ho imparato a farla.
Tra le cose che danno maggiore soddisfazione sicuramente c'è la pizza: abbastanza facile da fare, abbastanza veloce, grandemente amata da tutti.
Il tempo totale per la ricetta è di 2 ore o poco più, ma il tempo è così diviso: 20 minuti di preparazione, 50m di lievitazione (in cui noi non dobbiamo fare assolutamente nulla), 20 minuti di cottura.
Ed è anche utile perchè si prepara nel pomeriggio tardo e poi abbiamo tranquillamente il tempo di fare la doccia ed aspettare i nostri ospiti per cena.

INGREDIENTI

500 grammi di farina
Un panetto di lievito di Birra
2 cucchiaini di sale rasi
1 cucchiaio di olio
1/2 bicchiere di latte o poco più
  1. Iniziamo con il dire che il latte non esiste nella ricetta base, io lo aggiungo solo perchè rende il tutto più morbido
  2. Si scioglie il lievito in mezzo bicchiere d’acqua appena tiepida (non calda, altrimenti il lievito perde il suo "potere")
  3. Si fa la fontana con la farina e si aggiunge il sale e il latte e l'olio
  4. Aggiungere anche l'acqua con il lievito
  5. Impastare ed amalgamare bene, la pasta deve venire non "umida" (non deve rimanere appiccicata alle mani; se così è, aggiungere un poco di farina): per impastare, si deve "arrotolare" la pasta "schiacciandola" sul tavolo (infarinato un pochino, altrimenti la pasta rimane tutta attaccata) con il
    palmo della mano, come se steste facendo un massaggio energico sulla schiena di qualcuno
  6. Terminato di impastare, si mette a riposare l’impasto coperto in un ambiente tiepido per 50 minuti (deve quasi raddoppiare il suo volume)
  7. Terminata la lievitazione, si lavora la pasta o facendola ruotare sopra la propria testa (io ci ho provato ma l'ho spatasciata sul muro) oppure con un mattarello
  8. Distribuire la pasta su una o due teglie (la quantità di pizza dipende da quanto si fa "bassa") e poi fare dei piccoli avvallamenti sulla pasta con le dita
  9. Coprire le teglie con un panno per 10/15 minuti
  10. Terminata l’ultima lievitazione si accende il forno a 230°
  11. Coprire la pizza con quanto desiderato. Solo due consigli:
  • se si usa il sugo, stenderlo sulla pizza prima di ogni altra cosa
  • se si usa il prosciutto, posarlo sulla pizza pochi minuti prima di toglierla dal forno
  1. Infornare per 15/20 minuti, osservando la cottura (controllare i bordi o "inforchettare")
VARIANTI
  1. Si può usare solo olio (4 cucchiai) al posto del latte
  2. Si può fare a meno del cucchiaio di olio e mettere solo il latte
  3. Il sale può essere sciolto in un altro mezzo bicchiere di acqua;rinunciate al latte, in questo caso, o ci saranno troppi liquidi per amalgamare la pasta
PUNTI CRITICI

Il sapore della pizza dipende principalmente dagli ingredienti usati.
E' importante usare un buon olio, un buon sale, latte non a lunga conservazione.
E' importante che il lievito sia il più fresco possibile (deve essere friabile nelle mani).
E' importante che si usino, poi, cose buone da metterci sopra.
Infine, l'altra cosa importante è l'impastamento: non deve essere troppo umido e deve essere lasciato lievitare il tempo giusto (non esagerare, altrimenti si sgonfia tutto)
La cottura, poi, non deve seccare la pasta. A meno che non abbiate il forno a legna, non aspettare che il bordo si sia "incenerito", potrebbe essere oramai troppo tardi!!

24 maggio 2007

IL MIO DIAVOLO DELLA TASMANIA

Oggi avrei voluto scrivere della RAI che ha bloccato un programma che accusava pesantemente la chiesa (qui il video completo) di un reato che mi dà fastidio anche solo pronunciare. Volevo parlare del senso di inpunità che si respira nel mondo, dove le caste - politiche, ecclesiastiche, finanziarie, "pallonare" - hanno delle leggi a parte che non sono le nostre, quelle di noi comuni mortali, leggi che gli permettono di non avere altra pena che quella di essere spostati in altre località e che fanno si che le vittime di quei reati non vengano mai "risarcite", né moralmente né economicamente.

Ma poi mi sono ricordato che, quando ho aperto questo blog, volevo parlare di tecnologia, di sviluppo, di evoluzione e poi di cose leggere, di cose sciocche e forse inutili, parlare, in ultima istanza, di me.

Quindi, chi vuole informarsi si veda da solo il video e giunga alle proprie conclusioni.

Oggi parlo di una cosa più piacevole, parlo del fatto che sono contento di avere un cane (anche se continuo ad amare di più i gatti), sono contento di portarlo fuori sera e mattina, anche se a volte la sacrificherei per un pò più di riposo.
E spero che gli spazi per i cani si moltiplichino, e si possa addirittura arrivare a poter fare la spesa o prendere una cosa al bar passeggiando tranquillamente con il proprio cane.
...certo, prima dovrei far fare alla mia cagnetta un corso veloce di educazione, visto che appena vede del cibo ci si fionda sopra ruotando su se stessa come solo il "diavolo della tasmania" sa fare.
E poi, poichè il mio cane ha una leggera forma di displasia, mi piacerebbe trovare anche una piscina dove portarla a nuotare un poco (adora l'acqua, tranne quando deve fare il bagno, la maledetta!): chi avesse notizie a riguardo, mi faccia sapere, mi raccomando.

Per terminare, un consiglio per gli internauti che vogliono dei gadget che gli ricordino il proprio "pet": come fare a meno di questi oggetti??? :-)

- il "fucking dog usb" (questo, poi è davvero irrinunciabile :-)

23 maggio 2007

COSA FACCIO SE LA SECONDA VITA E' UGUALE ALLA PRIMA?

Second Life: seconda vita.
Il nome dovrebbe essere rassicurante: una seconda possibilità, un mondo virtuale a portata di click.

Evito qualsiasi commento "morale" sul gioco di simulazione: per quanto mi riguarda, dopo aver giocato un mese a The Sims, mi sono sentito molto stupido a perdere tempo con una vita virtuale quando avevo già così poco tempo libero per quella reale.
Nella vita virtuale, poi, dovevo risolvere lo stesso numero di problemi della vita reale, ma non avevo neanche il gusto di provare le sensazioni ed i piaceri. Così, per punizione, prima di smettere, ho fatto di tutto al mio avatar: l'ho fatto licenziare, sposare due donne differenti (che abitavano con lui e si picchiavano appena si incrociavano, poi scoppiavano a piangere e infine se la prendevano con lui), ho fatto morire una delle due donne (e lui piangeva le ceneri che erano in salone), l'ho fatto divorziare e infine morire con la scossa elettrica.
Ben gli sta per tutto il tempo che mi ha fatto perdere!

Ritornando a Second Life, come simulazione ha avuto un successone e ha simulato alla perfezione come la presenza del denaro e la mancanza di sicurezza della pena sia la causa principale che attira le peggiori persone in ogni luogo.
E già: su Second Life, infatti, esistono monete che hanno corso anche nel mondo reale. O meglio, i Lindendollar, la valuta in corso in Second Life, possono essere cambiati in dollari veri. Ma, soprattutto, non esiste polizia, non esiste stato, esistono solo super amministratori che, tra i quasi tre milioni di "abitanti", difficilmente individuano gli eventi "fraudolenti".

Si sono scatenati i peggiori arrivisti, gente che ha trasformato il gioco in affari, fino al punto di lasciare il lavoro nella vita reale: chi ha comprato terreni virtuali a pochi dollari per poi rivenderle a cifre astronomiche, chi fa concerti a pagamento (anche lì, nulla è gratis, chiedete agli U2 e a Tori Amos), chi vende vestiti a cifre mostruose, chi si prostituisce, chi apre bordelli e locali di spogliarelli...
Poiché anche nel gioco il denaro è diventato fondamentale, la corsa al denaro è diventata il principale scopo, il business è ovunque.
E, come nella vita reale, c'è chi ha preferito scorciatoie per arricchirsi, andando nelle sale da gioco o addirittura chiedendo il pizzo a poveri onesti lavoratori.
Fino ad arrivare ad angherie di ogni genere ed addirittura ad uno "stupro"!

E' mostruosa la capacità di autodistruzione che abbiamo. Alle volte perdo l'ottimismo e inizio a pensare che quello che ci succede è ESATTAMENTE quello che noi ci tiriamo addosso.
Mi è venuto in mente Matrix. Ricordate?

"Miliardi di persone che vivono le proprie vite, inconsapevoli. Tu sapevi che la prima Matrix era stata progettata per essere un mondo umano ideale? Dove non si soffriva, e dove erano felici tutti quanti, e contenti. Fu un disastro. Nessuno si adattò a quel programma, andarono perduti interi raccolti. Tra noi ci fu chi pensò a... ad errori nel linguaggio di programmazione nel descrivere il vostro mondo ideale, ma io ritengo che, in quanto specie, il genere umano riconosca come propria una realtà di miseria e di sofferenza. Quello del mondo ideale era un sogno dal quale il vostro primitivo cervello cercava, si sforzava, di liberarsi. Ecco perché poi Matrix è stata riprogettata così. All'apice della vostra civiltà. Ho detto "vostra civiltà" di proposito, perché non appena noi cominciammo a pensare per voi diventò la nostra civiltà, e questa naturalmente è la ragione per cui noi ora siamo qui. Evoluzione, Morpheus. Evoluzione. Come per i dinosauri. Guarda dalla finestra: avete fatto il vostro tempo. Il futuro è il nostro mondo, Morpheus. Il futuro è il nostro tempo."

"Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie.Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d'istinto sviluppano un naturale equilibrio con l'ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate su una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finchè ogni risorsa naturale non si esaurisce e l'unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un'altra zona ricca. C'è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento e sai qual è? Il virus"

22 maggio 2007

UNO STRANO MESSAGGIO ELETTORALE

Partiamo dal fatto che non sono d'accordo con questa forma di spettacolarizzazione della politica... però si vorrà ammettere che questo messaggio è molto migliore dei mille cartelloni che infestano le nostre strade??

Promettere sesso orale per un voto!! Geniale!Certo, ogni promessa va mantenuta.E mi sono chiesto più volte come ne sarebbe uscita la candidata. La provocazione era ovvia, ma di gente strana al mondo ce n'è molta.

Ecco, allora, due invenzioni.

La prima: sei sposato, timido o altro? Non ti preoccupare, vieni su second life e presentati al mio avatar! Ci penserà lui al sesso orale! (e in questo caso, proprio orale, nel senso che al massimo ne puoi parlare con un omino virtuale)

La seconda: mica vorrai che io faccia tutti questi lavoretti, no? Ecco la mia assistente... Ma anche lei non può fare tutto! E allora, ecco il video della mia assistente, potete trovarlo su youtube (vedere qui un estratto)!

Ed ecco così che anche io, aborigeno così lontano dal Belgio, so chi è la Deveraux: potenza di internet, sfruttata nel massimo della sua potenza!
Ma in fondo, signora Deveraux, io e te, che c...o se dovemo di?

16 maggio 2007

E SE FOSSE VERO CHE SONO VIVO?

Ci sono dei momenti che mi sembra che la vita mi stia scorrendo via dalle mani mentre io non faccio nulla per viverla.
Non che io mi senta un morto che cammina, no, quello no... ma sicuramente sopravvivo più di quanto viva.
Tempo che scorre intorno, che mi cambia più di quanto io possa capire e vedere. Faccio tante cose, ma quali mi entrano veramente dentro? Lascio che le occasioni si accumulino, intoccate, e le emozioni si impolverino.
Perdo forze per costruire castelli in cui, comunque, non vorrei mai abitare.
"Ho messo le mani sulla mia vita", ma poi le dita stringono l'aria.

Immancabilmente, questi periodi nascono da qualcosa che mi scardina da dentro, un ospite non invitato che mi entra dentro ed apre tutte le finestre.
E' sempre una canzone, un odore, un viso che mi colpisce senza preavviso.
Emozioni improvvise e forti, che sparano immagini nel cervello e mi illuminano da dentro, facendo luce negli angoli scuri dove nascondo molti pensieri che a volte provo a dimenticare.
Può essere anche una canzone sentita per caso all'apertura di un blog (vero Vane?); l'odore della fabbrica dei Gentilini quando guido fino a lavoro con i finestrini aperti, o quello del mare portato dal vento mentre torno a casa; può essere il viso di una bambina che sorride e che mi offre una mollica del suo panino.

Riportano su emozioni vere, ricordi dimenticati, sapori nascosti che so di aver assaggiato; mettono luce su quello che mi ha portato fino qui, su quello che ho dato e su quello che ho ricevuto, meritato e immeritato.

Ma a volte mi illuminano troppo in fretta, mi bruciano gli occhi, fanno perdere il profilo alle cose, e sono un pugno sul petto piuttosto che un'illuminazione.
E tornano su tutti i cattivi pensieri, i rimorsi, i rimpianti (quelli, poi, come bruciano dentro), le cose belle che mi hanno segnato e di cui sento la mancanza, così forte che a volte fa male.
Rigurgiti acidi che alimentano la paura folle che io non sia capace di godermi la bellezza che ho intorno, preferendo non cercarla per la stupida paura di soffrire poi nel perderla.

Poi mi vengono in mente le parole che ho sentito in American Beauty (stupende, vorrei aver saputo anche solo pensarle, se non addirittura scriverle), ed allora cerco solo di rilassarmi:

Ho sempre sentito dire che ti passa davanti agli occhi tutta la vita nell'istante prima di morire. Prima di tutto, quell'istante non è affatto un istante, si allunga, per sempre... come un oceano di tempo. Per me fu lo starmene sdraiato al campeggio dei boy scout a guardare le stelle cadenti, le foglie gialle degli aceri che fiancheggiano la nostra strada, le mani di mia nonna e come la sua pelle sembrava di carta... e la prima volta che da mio cugino Tony vidi la sua nuovissima Fireport. E Jamie... e Jamie... e Caroline.
Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo, ma è difficile restare arrabbiati quando c'è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la vedessi tutta insieme... ed è troppa. Il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare e poi mi ricordo di rilassarmi e smetto di cercare di tenermela stretta, dopo scorre attraverso me come pioggia e io non posso provare altro che gratitudine... per ogni singolo momento della mia stupida piccola vita. Non avete minima idea di cosa sto parlando... ne sono sicuro. Ma non preoccupatevi... un giorno l'avrete.


E' stato il giorno in cui ho capito che c'era... un'intera vita, dietro ogni cosa... e un'incredibile forza benevola, che voleva sapessi che non c'era bisogno di avere paura. Mai. Vederla sul video è povera cosa, lo so. Ma mi aiuta a ricordare. Ho bisogno di ricordare.
A volte c'è così tanta bellezza nel mondo che non riesco ad accettarla... e il mio cuore sta per franare.

15 maggio 2007

LE (NUOVE) SETTE MERAVIGLIE DEL MONDO

Come inventare un evento dal nulla.

Partendo da una data dal suono emblematico (07/07/07), è stata organizzata la votazione e successiva premiazione delle nuove sette meraviglie del mondo.

E non sto parlando delle votazioni di miss Universo in Messico (anche se, probabilmente, di meraviglie se ne possono trovare anche lì) ma di opere create dall'uomo, progetti architettonici e artistici che ci lasciano a bocca aperta (e smettetela di tornare sempre al sito di miss universo!).

Per chi non lo sapesse, le vecchie sette meraviglie del mondo erano I Giardini pensili di Babilonia, Il Colosso di Rodi, Il Mausoleo di Alicarnasso, Il Tempio di Artemide ad Efeso, Il Faro di Alessandria in Egitto, La statua di Zeus ad Olimpia, La Piramide di Cheope a Giza.
Ma furono i greci ed i romani antichi a votarle, sono passati un pò troppi anni (2200 circa), come possiamo accettare questo vecchiume?

Ecco, allora, la possibilità di cambiare tutto, con la più grande votazione popolare mai realizzata, forse.
In lizza sono rimaste, delle 77 iniziali, solo 21 bellezze tra le quali, con spirito campanilistico, sono contento di trovare il Colosseo ma, con spirito critico, mi dispiace di non trovare la Sagrada Familia (come si può preferirle la Torre Eiffel?).

Insomma, ammiro molto il geniale ideatore che ha inventato di sana pianta un evento grandioso che fa si che, con "questo nuovo media capace di veicolare in un secondo milioni di informazioni", anche l'aborigeno possa votare la sua meraviglia del mondo.
Si potrebbe anche lanciare una votazione parallela: dai i nuovi nomi ai sette nani, hai tempo fino al 07/07/07!! La votazione è tra Trombalo, Dammelo, Mettilo, Toglilo eccetera...

14 maggio 2007

THE (FAMILY) DAY AFTER

Affronto questo argomento con un poco di preoccupazione, è sempre difficile non cadere nel banale e non offendere nessuno.

Innanzitutto, voglio premettere che non ho molta ammirazione per la chiesa, ma non la considero neanche uno dei peggiori mali del mondo. Ha le sue idee, è giusto rispettarle e non interferire. E non sono d'accordo con il cattolicesimo "fai-da-te", con quelli che dicono che la chiesa deve essere basata sul perdono e quindi, anche se compio le peggiori porcate in barba a qualsiasi regola del cattolicesimo, devo essere "ammesso" nella "famiglia".

Premetto anche che sono assolutamente contrario all'adozione di bambini da parte di coppie omosessuali (lo sono anche all'adozione da parte di persone sole).

Fatte le dovute premesse, ora dirò la mia, sottolineando, visto la delicatezza dell'argomento, che è la mia personale opinione, figlia delle mie idee ma anche, forse, della mia ignoranza su molte tematiche.

Quello che non capisco è che cosa genera la paura che la famiglia sia in pericolo.

Innanzitutto, sento parlare di "famiglia naturale"... "naturale"? La natura ci pone di fronte esempi di famiglia, come la intendiamo noi secondo la legge italiana? Ma dai... allora si deve fare qualcosa, io gli animali non li ho mai visti rispettarsi ed essere monogami. Per non parlare di quelle zoccole delle piante, che si fanno inpollinare dai primi venuti. Non solo, si fanno impollinare da qualsiasi ape, senza distinzione di sesso, queste pervertite!

La famiglia, quindi, non è un concetto di "natura", ma una convenzione sociale ben definita da leggi. Riprova ne sia che esiste la famiglia monogama, poliginica, poliandrica e addirittura poliginandrica (ebbene si, sembra che una tribù in Brasile accetti anche il matrimonio di gruppo): diverse convenzioni, diversi concetti di famiglia.

Anche la Costituzione italiana non scioglie i dubbi; l'articolo 29 cita: "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio". Rivedendo il concetto di matrimonio, come è del tutto lecito in un paese che si evolve, in quanto la legge non è altro che espressione degli accordi civili delle persone, lo stesso concetto di famiglia ne uscirebbe trasformato.

Ammettiamo che la parola "matrimonio", che deriva dalla parola "madre", abbia qualche attinenza con il concetto di riproduzione. Va bene, usiamone un'altra, parliamo di unione, come già si fa ampiamente.

Cosa è quindi che spaventa?

Sento dire: nessuno si sposerà più. Davvero? Io non ne sono così convinto: se voglio sposarmi, lo farò, non viene introdotto l'obbligo a non sposarsi, ma la possibilità di non farlo ed avere riconosciuti lo stesso alcuni diritti di base. Al massimo le preoccupazioni che portano molti a non sposarsi sono più economiche che morali, la paura di non poter fornire al coniuge e ai figli tutto quello di cui hanno bisogno, a partire da un tetto sopra la testa.

Sento dire: allora i giovani non si prenderanno più la responsabilità del matrimonio. E perchè, è lo stato che mi deve insegnare il senso di responsabilità, obbligandomi per legge al matrimonio? Mi sembra che, se il problema è stato posto, è perchè già non ci si sposa molto, è un dato di fatto, una realtà già esistente, non una eventuale causa dell'introduzione dei DICO. Chi si è sposato in questi anni, inoltre, lo avrebbe fatto lo stesso, e non avrebbe cambiato idea per la sola introduzione di una legge più "lassa".

Sento dire: la nostra cultura cattolica non può accettarlo. E lo sento dire a persone divorziate, con figli fuori del matrimonio, che non meriterebbero neanche di ricevere la benedizione la domenica in Chiesa, o da parlamentari che votarono l'aborto e che quindi, secondo il Vaticano, dovrebbero essere scomunicati.

Temo, purtroppo, che gli interessi siano molto più terra terra. E' desiderio di controllo e di potere, necessità di gestire le risorse in modo ben preciso, quelle risorse che la finanziaria stanzia, appunto, per le politiche della famiglia (vedere qui e qui).
Quello che preoccupa è l'articolo 31, sempre della Costituzione italiana: "La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose".
Siamo gretti, in fondo, ed il pensiero di dividere troppo le già scarse risorse spaventa molti.
Ma non lo si ammette, si fa passare per un problema morale, come se lo Stato fosse il detentore della morale del paese (io personalmente non amo il concetto di Stato etico che vuole imporre la morale a suon di leggi).

Come al solito, quindi, si cade nuovamente nel problema finanziario. Come ha detto Funari ultimamente, "il precariato della famiglia è direttamente proporzionale al precariato del lavoro".

Allora non dividiamo queste risorse: lasciamo che esistano i DICO, ma lasciamo il concetto di famiglia legato al concetto di "riproduzione", sosteniamo solo le famiglie con figli concentrando a loro favore gli stanziamenti del Governo.
E alla Chiesa, che ai miei occhi sembra dimostrare di preferire il risultato piuttosto del metodo con cui si raggiunge (parlando di matrimonio, è tanto che non sento parlare dell'amore che deve esistere tra le persone, ma solo dell'importanza che si sposino e che non divorzino; su questi argomenti, però, la mia unica fonte è il telegiornale e potrei non essere a conoscenza di tante cose) farei una proposta: visto che è così preoccupata della famiglia, visto che è proprietaria di immobili e anche di una banca vaticana che però è riconosciuto come istituto di credito ordinario (lo IOR), perchè non fornisce alle famiglie un valido supporto economico con prestiti a tassi agevolatissimi? Con l'accordo che vengano rilasciati solo a famiglie sposate in chiesa e revocati qualora divorzino: sono sicuro che, in questo modo, il numero di matrimoni salirebbe e il numero di divorzi scenderebbe vertiginosamente.

10 maggio 2007

L'EVOLUZIONE DELL'AMOR CORTESE

Un tempo esistevano le lettere.
Per esprimere il proprio amore, affetto o semplice simpatia si doveva pensare ad un modo carino per esprimerlo, mettere su carta il proprio pensiero, eventualmente abbellire la pagina con disegni, oppure usare il profumo, per creare anche una partecipazione "olfattiva".
La lettera, poi, tradiva sentimenti e stati d'animo: una sbavatura, una lacrima, una pagina fitta fitta, frasi inserite nel contesto dopo, scritte sui bordi - tutto era indice di partecipazione, era bello, a me piaceva molto.
Infine c'era l'attesa, il tempo non determinato nel quale la fantasia immaginava la possibile risposta.
Se si era più colti o capaci, invece, si poteva provare con della vera e propria poesia: parola scritta pensando a qualcuno ma regalata a tutti.

Poi è nato l'sms: limite di 160 caratteri, ma immediata ricezione.
Freddo come una ragazza inglese frigida, così difficile da capire, da cui era difficile trarre calore.
Nel tempo, però, si è imparato a dominare il mezzo di comunicazione: sono nati gli
emoticon (il nome emoticon viene da "emotion" e "icon", trovo sia geniale), le mille abbreviazioni (tvttb, nn, abb ecc.), e si è riusciti a ricreare l'emozionalità della lettera... bè, almeno in parte.
L'sms rimane e rimarrà sempre e comunque solo un surrogato della lettera, freddo e digitale bignami emozionale, il riassunto del riassunto di un'idea.
Ma ammetto che si è evoluto, tanto da interessare
l'Accademia della Crusca, tanto da vedere organizzati dei concorsi.

Ma potevamo fermarci a questo? Noooooo! Assolutamente.
Ed ecco, allora, l'ultimo sviluppo del sentimento "fai-da-te-che-io-sono-lontano".
Come farne a meno? Adesso non serve più neanche scrivere e pensare per far sentire alla propria ragazza il proprio affetto, basta regalarle un'apposito telefonino e la t-shirt... sperando che non mandi in cortocircuito il nostro rapporto.

08 maggio 2007

LA LEGALITA' NON E' DI DESTRA NE' DI SINISTRA

La legalità è di destra o di sinistra?

A me la domanda fa impressione, dà già la dimensione del distacco tra le persone e la vita politica, dà la misura di quanto la gente sia satura e stanca e attacchi con foga i problemi più evidenti, trascurando il problema di fondo.

In un articolo accorato un lettore di Repubblica ha indicato gli stranieri come il grosso e principale problema della legalità in Italia.
E, procedendo con coerenza nella sua confusione, ha indicato l'espulsione degli stranieri come soluzione di tutti i problemi.
Uno sfogo accorato, appunto, sicuramente non lucido. Sicuramente confuso.
Basti notare che ha parlato di possibilità di espulsione dei romeni: i romeni sono comunitari dall'inizio dell'anno, non esiste legge che possa prevedere la loro espulsione da questo paese, a meno che non si voglia mettere in discussione l'intero apparato europeo.

Ma il problema resta: siamo oramai così delusi e stanchi da perdere addirittura lucidità nell'analisi della realtà che ci circonda tutti i giorni?

La risposta è: SI.
SI, siamo stanchi.
Siamo circondati da maleducazione e ignoranza, siamo bombardati da immagini vuote di contenuti, l'unico valore è la sopravvivenza.
Non voglio entrare nella discussione della educazione media delle persone, nè dalla ricchezza media.
Non parlo ora di violenza dovuta alla povertà, ma del semplice approccio verso "l'altro".
E con "altro" non intendo il "diverso", che sia uno straniero, un malato, un gay, un vecchio eccetera.
Parlo dell'altro come altro rispetto a me e al mio circolo di affetti.

La violenza dilaga. Nelle piccole cose.
Chi, guidando lo scooter, taglia la strada e insulta chiunque perchè non lo fa passare.
Chi fa manovra occupando il centro della strada mentre parla al telefonino e controlla il suo vestito, e si indispettisce se, suonando il clacson, gli si fa notare che sta esagerando.
Chi parcheggia in doppia fila, si allontana per mezz'ora e quando torna insulta il malcapitato che, per colpa sua, ha fatto ritardo a lavoro.
Il commerciante che non solo ci prova a non darti lo scontrino, ma si inalbera se gli fai notare la sua "distrazione".
L'abusivo che si scandalizza se gli abbattono la casa che ha costruito al centro di un'area protetta.
Il ragazzo che a scuola deride la professoressa e il compagno meno forte, colpendo a parole dove fa male tra le risate degli altri.
Le persone anziane, che dovrebbero essere il nostro esempio, che ti passano davanti in fila, con fare arrogante e "furbo".

La piccola violenza di tutti i giorni: ecco che cosa spaventa.
La certezza di non essere perseguiti sta facendo tornare la legge del più forte.
E chi non è forte di natura, si deve arrangiare: non c'è legalità che lo aiuterà, non c'è più rispetto per le regole che gli verrà incontro.
Le regole sono morte, il rispetto per l'altro anche. Con la scusa dei grandi problemi si lascia che i problemi di tutti i giorni dilaghino indisturbati.

E dentro bussa forte il pensiero: perchè devo farmi mettere i piedi in testa ancora una volta?
Colpisco.
E, se devo colpire, colpisco forte.
Ed ecco allora che torna l'idea dello straniero cattivo, che ci porta via il lavoro, che è causa di tutti i mali.
Colpiamolo, estirpiamolo, cancelliamolo, radiamolo al suolo.
Ma avremo risolto il problema? Il buco vuoto che abbiamo dentro rimane, il nero del nostro io non si sbianca, rimane nero come catrame.
Mi viene in mente l'immagine che nella prima guerra del golfo ci fecero vedere per giorni e giorni: siamo cormorani oramai intrisi di catrame in quel mare irrimediabilmente compromesso.
Proviamo a scrollarcelo di dosso, ma non va via, ci incolla al suolo.
O proviamo a vivere senza volare e con quel catrame addosso, o siamo destinati a soccombere.

Io per ora non ho ceduto, il catrame mi ha appena sporcato ma non irrimediabilmente macchiato, e riesco a saltare tra le macchie di pulito in questo mare inquinato e nero.

Ma la domanda mi spinge in petto e mi fa pensare: ce la farò a resistere?

RIF: http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/cronaca/sfogo-lettore/sfogo-lettore/sfogo-lettore.html

02 maggio 2007

Grappa alla Melissa

Sono stato in vacanza questi giorni a Trento, a bere buon vino e mangiare tante buone cose.
Andando via mi è stato regalato un bel ciuffo di Melissa, o Cedronella.
Un odore stupendo, grandioso.
Ma come utilizzarla senza sprecarla?
Di solito la uso sulla carne, ma per finire l'incredibile quantità che ho dovrei farmi venire la gotta per finirla.

Ovviamente internet mi è venuto in aiuto: FARO' UNA STUPENDA GRAPPA ALLA MELISSA!

Tra 4-5 mesi vi saprò dire...

Perchè internet?

Già: perchè?
Non mi lascio andare in tediosi discorsi sul web, sulla sua nascita ed il suo sviluppo.
Ma la domanda sorge spontanea: perchè ora non sappiamo più farne a meno?
Forse perchè è una delle poche libertà che ci rimane, forse perchè possiamo trovarci tutto ed anche di più, forse perchè abbiamo la segreta speranza che ci sia ancora libera comunicazione.
Ultimamente sento forte la pericolosità di internet: quantità incredibile di informazioni non controllate, dove tutti posson dire tutto ed il contrario di tutto e dove pochi "lettori" si preoccupano di assicurarsi la veridicità di quanto ci è scritto.
E spesso ne subisco la vastità: poter trovare tutto spesso porta a non trovare nulla.
Ma, per il resto, sono oramai un internet-addicted: non posso davvero farne a meno.
Appena mi occorre qualcosa, la prima cosa che faccio è aprire Google e cercare.
Spesso nelle ricerche, se ho tempo libero, faccio del link-jumping, balzello da un link all'altro con associazioni mentali varie, in modo incontrollato, con salti logici e risultati peggiori della peggiore sciarada.
E qui, sempre quando avrò tempo, riporterò tutte le conclusioni che questi "salti nel ciberspazio", di questo net-surfing senza controllo.
Buona lettura a tutti