Colazione a Roma
E' molto che non parto e che mi mancano quelle mega colazioni alle quali si indulge volentieri quando si è all'estero.
Ieri, allora, ho ceduto e mi sono regalato una mattinata da straniero a Roma.
sono stato a La Baguette, ex Pein Quotidien, in via Tomacelli, ad un passo dall'Ara Pacis (o Arrapacis come si dice a Roma): davvero un posto particolare.
Non ha le mega colazioni a buffet di cui godo all'estero, nè una scelta molto varia... ma è comunque un posto dove il tempo sembra finalmente fermarsi per un poco.
Arriviamo intorno alle 12, il locale è ancora mezzo dormiente, ma si sta svegliando.
Entriamo in questo ambiente, dai soffitti alti, con mobilia di legno di ciliegio o altro ma di colore chiaro e di sapore antico, una vecchia credenza sulla destra con esposte le creme e le confetture, tavolini da due e da quattro davanti a noi, il bancone sulla sinistra con la macchina del caffè e i dolci in bella vista. Più in fondo, un tavolo più grande e la vendita del pane (che, come fa intendere il nome del locale, soprattutto il vecchio nome, è la specialità della casa).
Ai tavoli già alcuni avventori, che finiscono la colazione e leggono i giornali che il locale mette a disposizione. Mi colpisce un muffin al cioccolato, servito al tavolo con panna e cioccolato caldo. Altri avventori sono al bancone, con un buon caffè e dolci vari.
Nell'ora in cui arriviamo sta per esserci il "cambio" di clienti: si passa dalla colazione al pranzo.
Ci sediamo nella sala (c'è un altra sala sotto, ma è buia) e, dopo una rapida occhiata, decidiamo per il brunch: non è economicissimo, ma abbondante e vario, ci si può mangiare in due e poi prendere un dolce per terminare.
Si parte con confetture (fragola e frutti di bosco) e creme (cioccolato bianco, cioccolato fondente, cioccolato al latte, nocciola) da spalmare su un burrossissimo cornettone e sul loro pane: alle noci, alla segale e bianco. Uno yogurt ed una bevanda calda terminano la prima parte.
Poi viene servito un piatto con uova e un piatto con insalata, salame, brie miele e noci, formaggio e mozzarella, prosciutto cotto e crudo.
Infine prendiamo tartine di rucola, parmigiano e bresaola. Ovviamente, prima di andare via, mi compro anche un barattolo di nocciola e il pane di segale.
Un posto davvero da consigliare, soprattutto se si è in buona compagnia... e la mia compagnia era ottima e ha riempito il tempo di chiacchiere e dolcezza.
Uscendo da lì, pieni e sazi, una bella passeggiata per via del corso ci aiuta a rimettere in circolo il sangue.
Passeggiata fino ad arrivare a Fontana di Trevi, dove entriamo al Papyrus, in via dei Lucchesi.
Un locale bello, dove si pratica il bookcrossing, si è accolti da colori caldi come l'arancione delle pareti e il legno delle librerie. Un posto bello, curato, elegante e dove il caffè, servito in cialda di cioccolato, è davvero da provare!
Ieri, allora, ho ceduto e mi sono regalato una mattinata da straniero a Roma.
sono stato a La Baguette, ex Pein Quotidien, in via Tomacelli, ad un passo dall'Ara Pacis (o Arrapacis come si dice a Roma): davvero un posto particolare.
Non ha le mega colazioni a buffet di cui godo all'estero, nè una scelta molto varia... ma è comunque un posto dove il tempo sembra finalmente fermarsi per un poco.
Arriviamo intorno alle 12, il locale è ancora mezzo dormiente, ma si sta svegliando.
Entriamo in questo ambiente, dai soffitti alti, con mobilia di legno di ciliegio o altro ma di colore chiaro e di sapore antico, una vecchia credenza sulla destra con esposte le creme e le confetture, tavolini da due e da quattro davanti a noi, il bancone sulla sinistra con la macchina del caffè e i dolci in bella vista. Più in fondo, un tavolo più grande e la vendita del pane (che, come fa intendere il nome del locale, soprattutto il vecchio nome, è la specialità della casa).
Ai tavoli già alcuni avventori, che finiscono la colazione e leggono i giornali che il locale mette a disposizione. Mi colpisce un muffin al cioccolato, servito al tavolo con panna e cioccolato caldo. Altri avventori sono al bancone, con un buon caffè e dolci vari.
Nell'ora in cui arriviamo sta per esserci il "cambio" di clienti: si passa dalla colazione al pranzo.
Ci sediamo nella sala (c'è un altra sala sotto, ma è buia) e, dopo una rapida occhiata, decidiamo per il brunch: non è economicissimo, ma abbondante e vario, ci si può mangiare in due e poi prendere un dolce per terminare.
Si parte con confetture (fragola e frutti di bosco) e creme (cioccolato bianco, cioccolato fondente, cioccolato al latte, nocciola) da spalmare su un burrossissimo cornettone e sul loro pane: alle noci, alla segale e bianco. Uno yogurt ed una bevanda calda terminano la prima parte.
Poi viene servito un piatto con uova e un piatto con insalata, salame, brie miele e noci, formaggio e mozzarella, prosciutto cotto e crudo.
Infine prendiamo tartine di rucola, parmigiano e bresaola. Ovviamente, prima di andare via, mi compro anche un barattolo di nocciola e il pane di segale.
Un posto davvero da consigliare, soprattutto se si è in buona compagnia... e la mia compagnia era ottima e ha riempito il tempo di chiacchiere e dolcezza.
Uscendo da lì, pieni e sazi, una bella passeggiata per via del corso ci aiuta a rimettere in circolo il sangue.
Passeggiata fino ad arrivare a Fontana di Trevi, dove entriamo al Papyrus, in via dei Lucchesi.
Un locale bello, dove si pratica il bookcrossing, si è accolti da colori caldi come l'arancione delle pareti e il legno delle librerie. Un posto bello, curato, elegante e dove il caffè, servito in cialda di cioccolato, è davvero da provare!
9 commenti:
sempre con una grande attenzione per le piccole cose... kisses&hugs
Vane
me toccherà andacce
Cacchio che acquolina!!
Comunque quello scrittore aveva ragione..senza dubbio.
Baci
:)
caro ted...è proprio vero...ogni tanto bisogna concedersi dei momenti che fermano il tempo e ti lasciano un pò immaginarti in un altro luogo...magari fuori dall'italia...giàgiàgià...condivido pienamente...e spesso capita anche a me di farlo...
eh cmq mi son segnata questo posticino dove sei stato a far colazione....potrebbe tornarmi utile per una futura idea/sorpresa ;)
baci
ero io...
i dolci più buoni di le pain(io continuerò a chiamarlo così)sono i brownies!
E' vero, anche io non riesco a non chiamarlo ancora "le pein cotidienne", anche se "cotidienne" non so bene nè come si scrive nè come si legge
:-)
infatti si scriveva "quotidien"
ciauz, anonimo
Perche non:)
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