C'è poco da fare.
Ci sono giorni in cui le riunioni non riesco proprio a seguirle.
Io li guardo, provo ad ascoltarli, ma la testa se ne va, se ne va per conto suo.
Come Calvin, mi perdo nelle storie del capitano Spiff e la maestra... puff, non c'è più
:-)
Nel mio sogno ad occhi aperti, però, non c'è Spiff, non ci sono astronavi, ma un odore di aria fresca... aria con neve, probabilmente.
In ogni caso aria invernale, o autunnale (è iniziato l'autunno, la stagione che preferisco in assoluto, soprattutto per i colori che ci sa dare... e poi perchè ritorna il fresco - io ODIO il caldo).
C'è gente che parla, davanti ad un thè caldo, o davanti al fuoco.
Ci sono idee, che passano da testa a testa, da bocca a bocca.
C'è una chitarra che strimpella, o una voce che canticchia, o un suono che gracchia da una radio.
C'è una mano che accarezza i capelli, presente ma non ingombrante.
E spesso, si, c'è una gatta, possibilmente tigrata roscia o completamente bianca.
Ci sono lavoro di casa da fare, cose da preparare, progetti da pensare, qualcosa da fumare e anche da mangiare, perchè no.
Ci sono rumori attutiti, odori forti, aria pungente, sapori antichi, maglioni morbidi al tatto, colori caldi, vino rosso, cognac o porto caldi, schioccare di risate o mormorii seri di discussioni.
Soprattutto, c'è un benessere che mi piglia, improvviso, incredibilmente profondo, che mi fa vibrare la spina dorsale di piacere.
Meno male che sono bravo in quello che faccio e che questo non mi accade che per pochi attimi, altrimenti non riuscirei a nascondere a tutti che, durante certe riunioni, io non ci sono proprio.
:-)
Come già era a scuola prima e all'università dopo, certi momenti il mio cervello dovrebbe seguire ciò che accade, ascoltare le parole che sono dette, invece si rifiuta, e tutto quello che accade intorno si trasforma, i suoni si attutiscono e diventano sottofondo conciliante, come il rumore del treno in viaggio.
A quel punto il mio io sognante si chiede perchè io non mi impegni a far si che questi sogni diventino realtà.
Almeno per un giorno alla settimana, o un giorno al mese... perchè io, lontano dalla mia Roma, non ho ancora voglia di stare.