Internet e l'aborigeno

08 maggio 2007

LA LEGALITA' NON E' DI DESTRA NE' DI SINISTRA

La legalità è di destra o di sinistra?

A me la domanda fa impressione, dà già la dimensione del distacco tra le persone e la vita politica, dà la misura di quanto la gente sia satura e stanca e attacchi con foga i problemi più evidenti, trascurando il problema di fondo.

In un articolo accorato un lettore di Repubblica ha indicato gli stranieri come il grosso e principale problema della legalità in Italia.
E, procedendo con coerenza nella sua confusione, ha indicato l'espulsione degli stranieri come soluzione di tutti i problemi.
Uno sfogo accorato, appunto, sicuramente non lucido. Sicuramente confuso.
Basti notare che ha parlato di possibilità di espulsione dei romeni: i romeni sono comunitari dall'inizio dell'anno, non esiste legge che possa prevedere la loro espulsione da questo paese, a meno che non si voglia mettere in discussione l'intero apparato europeo.

Ma il problema resta: siamo oramai così delusi e stanchi da perdere addirittura lucidità nell'analisi della realtà che ci circonda tutti i giorni?

La risposta è: SI.
SI, siamo stanchi.
Siamo circondati da maleducazione e ignoranza, siamo bombardati da immagini vuote di contenuti, l'unico valore è la sopravvivenza.
Non voglio entrare nella discussione della educazione media delle persone, nè dalla ricchezza media.
Non parlo ora di violenza dovuta alla povertà, ma del semplice approccio verso "l'altro".
E con "altro" non intendo il "diverso", che sia uno straniero, un malato, un gay, un vecchio eccetera.
Parlo dell'altro come altro rispetto a me e al mio circolo di affetti.

La violenza dilaga. Nelle piccole cose.
Chi, guidando lo scooter, taglia la strada e insulta chiunque perchè non lo fa passare.
Chi fa manovra occupando il centro della strada mentre parla al telefonino e controlla il suo vestito, e si indispettisce se, suonando il clacson, gli si fa notare che sta esagerando.
Chi parcheggia in doppia fila, si allontana per mezz'ora e quando torna insulta il malcapitato che, per colpa sua, ha fatto ritardo a lavoro.
Il commerciante che non solo ci prova a non darti lo scontrino, ma si inalbera se gli fai notare la sua "distrazione".
L'abusivo che si scandalizza se gli abbattono la casa che ha costruito al centro di un'area protetta.
Il ragazzo che a scuola deride la professoressa e il compagno meno forte, colpendo a parole dove fa male tra le risate degli altri.
Le persone anziane, che dovrebbero essere il nostro esempio, che ti passano davanti in fila, con fare arrogante e "furbo".

La piccola violenza di tutti i giorni: ecco che cosa spaventa.
La certezza di non essere perseguiti sta facendo tornare la legge del più forte.
E chi non è forte di natura, si deve arrangiare: non c'è legalità che lo aiuterà, non c'è più rispetto per le regole che gli verrà incontro.
Le regole sono morte, il rispetto per l'altro anche. Con la scusa dei grandi problemi si lascia che i problemi di tutti i giorni dilaghino indisturbati.

E dentro bussa forte il pensiero: perchè devo farmi mettere i piedi in testa ancora una volta?
Colpisco.
E, se devo colpire, colpisco forte.
Ed ecco allora che torna l'idea dello straniero cattivo, che ci porta via il lavoro, che è causa di tutti i mali.
Colpiamolo, estirpiamolo, cancelliamolo, radiamolo al suolo.
Ma avremo risolto il problema? Il buco vuoto che abbiamo dentro rimane, il nero del nostro io non si sbianca, rimane nero come catrame.
Mi viene in mente l'immagine che nella prima guerra del golfo ci fecero vedere per giorni e giorni: siamo cormorani oramai intrisi di catrame in quel mare irrimediabilmente compromesso.
Proviamo a scrollarcelo di dosso, ma non va via, ci incolla al suolo.
O proviamo a vivere senza volare e con quel catrame addosso, o siamo destinati a soccombere.

Io per ora non ho ceduto, il catrame mi ha appena sporcato ma non irrimediabilmente macchiato, e riesco a saltare tra le macchie di pulito in questo mare inquinato e nero.

Ma la domanda mi spinge in petto e mi fa pensare: ce la farò a resistere?

RIF: http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/cronaca/sfogo-lettore/sfogo-lettore/sfogo-lettore.html

1 commento:

MT ha detto...

Articolo molto bello (dimostra che ricordi di avere un'anima, una bella anima). Aggiungo solo un piccolo commento: quando dici "Siamo circondati da maleducazione e ignoranza, siamo bombardati da immagini vuote di contenuti, l'unico valore è la sopravvivenza" io obietto:
SIAMO ignoranti, SIAMO maleducati, SIAMO vuoti di contenuti. Se diciamo "siamo circondati" facciamo ancora l'errore di spostare verso il "fuori da noi" responsabilità che sono solo nostre. Cominciamo a cambiare, per esempio con un bell'esame di coscienza!
Non cambiare.