Internet e l'aborigeno

19 giugno 2007

Lo steampunk

Come mi è già capitato di dire, sono un uomo diviso tra la tecnologia spinta verso il futuro e l'innegabile attrazione che il passato ha su di me.
Bè, un uomo... un.
Comunque, dicevo, sento forte questa "divisione", questo strappo interiore. Forse è una cosa normale per noi di Roma, così abituati a vivere una vita moderna immersa in luoghi dal sapore antico, non so.

Ecco perchè sono stato attirato da questo articolo.
Questi oggetti sono assolutamente fantastici, mi fa impazzire il computer e il portatile all'interno della scatola con i gioielli. Sono assolutamente F-A-N-T-A-S-T-I-C-I.

Lo steampunk ha questo gusto un pò retrò, e mi piace molto. Devo dire che non mi sento proprio a mio agio nella cultura punk, non sono un anti-autoritario nè un anarchico, anche se sono un amante del libero pensiero e dell'individualismo (non si possono coltivare anche all'interno delle regole? credo di si).

In generale, steam=vapore rievoca quel periodo in cui la scoperta del vapore diede un enorme inpulso alle innovazioni tecnologiche, spingendo il mondo verso nuove scoperte ma anche la società verso la crisi irreversibile: nuove regole si sono dovute trovare per gestire questo nuovo stile di vita, più meccanico e meno "libero".
La moda steampunk porta con se questi prototipi: le nuove scoperte, le nuove tecnologie innestate in un gusto retrò.

Certo, lo steampunk è molto di più. In letteratura si considerano come "padri" sia Julius Verne che H. G. Wells, ma loro sognavano un futuro sulle basi del loro presente, e quindi era ovvio che i macchinari avessero quelle strane forme. In loro vi era la paura del futuro, e la curiosità per la scienza che li attirava e spaventava in egual misura.
Ora, invece, lo steampunk, portato avanti anche da molti fumetti giapponesi, e considerato da molti come la parte ironica del cyberpunk, è più il cuore retrò di un mondo spinto pesantemente verso il futuro, e per questo mi piace.

Come al solito, comunque, getto il sasso e nascondo la mano, lascio il gusto di andare a scovare un poco di cose.

A proposito di Wells, vi ricordate l'omonimo personaggio presente in Dylan Dog? Bè, non è casuale l'omonimia, quel personaggio - con tutti i suoi assurdi macchinari - è un chiaro riferimento ed un omaggio al "vero" H. G. Wells.

5 commenti:

Ale ha detto...

Verne... cosa mi hai fatto ricordare...uno dei primi autori che ho letto! Viaggio al centro della terra... Ventimila leghe sotto i mari. Ricordo come mi affascinassero questi viaggi di scoperta, come avrei voluto intraprendere anch' io avventure simili: quando ero piccola sognavo di divenire un' astronauta e non avevo alcun timore dell' ignoto, neppure di uno così lontano, neppure se si diceva che potesse essere abitato da extra terresstri. Li ho sempre immaginati ometti socievoli :-)

TED74 ha detto...

Certo, adesso magari possono sembrare un poco datati... ma in realtà per il tempo erano moooolto avanti.

Daikirja Javakz ha detto...

Interessante! Non ero a conoscenza del fatto che ci fosse proprio un nome specifico per questo genere narrativo... per cui suppongo che oltre alle opere letterarie citate ci si potrebbero collocare anche parecchi anime che ho visto tipo "Laputa, Castle in the Sky" o "Metropolis" o "Steamboy" o addirittura "Il castello errante di Howl", di cui abbiamo abbondantemente parlato!! E chissa quanti altri me ne verranno in mente... :)

TED74 ha detto...

Certo. Anzi, parlando del castello errante mi è venuto in mente questo articolo che avevo letto alcuni giorni or sono.

E per Steamboy, dal nome credo che il riferimento sia esplicito, anche se non lo conosco.

Daikirja Javakz ha detto...

Non ci avevo mai riflettuto... devo dire quindi di essere molto affezionata a questo genere di narrativa... ripensando a tutti i cartoni, anime, film che ho, mi rendo conto che sono la maggioranza!
A proposito, quando vuoi ma in via privata ti mando l'elenco di tutti gli anime e film che posseggo in modo da fare uno scambio "alla Charlie" !