Internet e l'aborigeno

03 agosto 2007

Berlino: la partenza


Alla fine è arrivata l'ora di partire. Purtroppo partiamo a metà pomeriggio, quindi ci rimane solo la mattinata per fare qualcosa.

Ci alziamo con calma, facciamo le borse, paghiamo i nostri 172 euro (totali in due per tre notti, onestissimo). Lasciamo le borse in albergo per utilità e usciamo. Facciamo anche oggi il nostro biglietto giornaliero e ci "lanciamo" verso Charlottenburg. Programma della giornata: una bella colazione e poi un giro per i negozi.

Per la colazione scegliamo lo Schwarzes Cafè, in Kantstrasse: lo scegliamo sia perchè vicino alla via Tauentzienstrasse e a Kurfurstendamm, dove sono i centri commerciali e il KaDeWe, sia perchè ce ne hanno parlato bene.
In effetti, i posto è carino e la colazione è buona (anche se, come al solito, è più un pranzo che una colazione). Ci siamo accomodati nel giardinetto, anche se oggi è piuttosto fresco.

Dopo una bella colazione, ce ne siamo andati in giro per queste vie, piene di negozi in saldi.
La cosa strana è che, entrando in un negozio, potresti scoprire che, in realtà, esso fa parte di un centro commerciale costruito all'interno del palazzo che lo ospita e quindi perderti in 4, 5, 6 piani di scaffali e oggetti.
Che mi ricordi, tra i tanti negozi notevoli ci sono i mega negozi di Nike e Adidas, due centri commerciali senza nome e soprattutto il KaDeWe.
Il Kaufhaus des Westens è il centro commerciale più grande d'Europa dopo Harrods di Londra.
E, come Harrods, passare al piano dedicato al cibo è assolutamente un obbligo. Ci sono delle cose incredibili, tanto che le guide dicono che, se un cibo non è nel KaDeWe, probabilmente non esiste!
Inoltre, il KaDeWe, nel suo settimo piano, ospita dei bar che si affacciano su Berlino: mangiare o bere qualcosa vedendo Berlino ovest dall'alto è davvero piacevole.

Ci mangiamo un bel Currywurst e ci impicciamo un poco di tutti i prodotti che vendono in questo posto enorme, approfittiamo del loro bagno, compro il nuovo libro del maghetto occhialuto e oramai il tempo a disposizione è terminato.
Salta la visita al Charlottenburg Schloss e rimane solo il tempo di prendere i bagagli alla'lbergo e di andare all'aeroporto.

Durante il viaggio verso l'aeroporto (un'oretta tra metro e autobus), il tempo peggiora ed inizia una pioggerellina fredda che rende ancora più malinconica la partenza.

Il pensiero di tornare alla caotica e calda Roma (ci sono stati 40 gradi mentre noi eravamo fuori!) ci innervosisce, e tutto è reso ancora più difficile dall'ora e mezza di ritardo dell'aereo.
Parlando con una ragazza dello staff dell'aeroporto, scopro che i ritardi della EasyJet non sono una novità, ma la regola. Accumulano ritardo in ogni viaggio e quindi, pomeriggio e sera, non è una rarità dover aspettare per partire. Aspettare all'aereoporto di Schonefeld è ancora meno interessante che altrove, perchè è davvero minuscolo.
Ho notato una cosa, però. Quando venni per i mondiali, non esistevano check-in con personale umano, vi erano solo le macchinette elettroniche. Ebbene, delle macchinette non c'è più l'ombra! Siamo davvero mediamente così di coccio da averli spinti a tornare indietro nella strada della tecnologia? Credo di si, in effetti...

Il resto del ritorno, ormai, non offre nessun altro spunto di interesse.

3 commenti:

Sofia ha detto...

Proprio un bel reportage!

TED74 ha detto...

Non so se era ironico...
:-)
spero che sia utile per qualcuno, ho messo tutte le mappe e i riferimenti, per 4 giorni a berlino è un bel giro da fare

tra parentesi, consiglio a chiunque di andarci, è davvero bella

Renzo ha detto...

Un bel reportage sul serio.

Saluti dal Messico.